cucina africana

Cucina africana: tra rituali e festività

Parlando di cucina africana non possiamo limitarci a parlare solo di cibo. La cucina africana è fatta di rituali tutti da scoprire, momenti di condivisione e festa. I gesti più semplici di questi cerimoniali possono racchiudere significati profondi, a noi sconosciuti. Diversamente da quanto ci si possa immaginare, la cucina africana è molto ricca e condita con fantasia e inventiva. Diversa a seconda della zona e della regione, presenta ingredienti principali simili, resi unici dalle sapienti mani di chi si dedica a quest’ arte culinaria.

Cucina africana: couscous

Il couscous è il re dell’Africa del nord. Viene preparato con ingredienti differenti a seconda del Paese, come ad esempio carne di montone, agnello, pollo, pesce, manzo, trippe, uvette, ceci, erbe aromatiche e, ovviamente, le spezie. Si prepara lavorando la semola con farina, sale e acqua. La particolare pentola in cui viene cucinato è composta da due parti: quella inferiore cuoce la carne con le verdure; la semola cuoce nella parte superiore grazie al vapore della parte sottostante. Altro piatto tipico e tradizionale della tavola dell’Africa del nord è il mechoui, montone arrostito. In Marocco il montone è al miele. In Algeria, invece, si prepara nei giorni di festa il pollo alla cannella oppure i dolma algerini, ovvero peperoni o melanzane ripieni di carne e verdura.

Corno d’Africa

Il Corno d’Africa, al contrario, offre una cucina basata sui cereali quali grano, orzo, miglio e taff; quest’ultima è una granaglia molto pregiata ridotta in farina dalle donne e cucinata in un piccolo forno, detto mogogò, una sorta di disco in terracotta chiuso con un coperchio a forma conica. Qui si cuoce anche l’ingera, una sorta di focaccia dal sapore acidulo con l’aspetto di una spugna. In Etiopia ed Eritrea la tavola offre il berberè, una combinazione di spezie, peperoncino, aglio e cipolla con cui si condisce il piatto più celebre del Corno d’Africa, lo zighini, ovvero spezzatino di carne o pesce cotto nel burro e servito sopra una forma di pane spugnoso. Il dolce popolare è l’halva, un torrone morbido al sesamo; oppure l’habbaset, crema di mele e pistacchi. Tutti questi piatti vengono accompagnati da bevande tipo il mies, bevanda alcolica a base di miele fermentato, o l’areki, un digestivo all’anice. A fine pasto non può mancare il rito del tè speziato, con cannella, chiodi di garofano, zenzero, cardamomo e pepe.

Africa occidentale

L’Africa occidentale ha pochi ingredienti base, ossia la manioca, il miglio e le spezie. I piatti più diffusi sono il maffè, una sorta di spezzatino con verdure e salsa d’arachidi; il boarake, un piatto a base di pesce, foglie di manioca e olio di palma; la yassa carne marinata in succo di limone servita con senape, verdure e manioca.  Piatto tipico del Mali o Burkina Faso è il tò, pasta di miglio, sorgo o mais. Molto pochi, invece, i dolci: il lait caillè, torta di yogurt zuccherato; il pain de singe, il pane delle scimmie che altro non è se non la popla dolce del frutto del baobab.

Africa centrale

In Africa centrale è la manioca a farla da padrona. Cucinata in ogni modo ma soprattutto consumata sotto forma di farina con cui si realizza il foufou. I condimenti si ricavano dalla mandorla oleaginosa contenuta nel mango. Particolare è il consumo di termiti e bruchi: nella Repubblica Centraficana, ad esempio, si preparano degli involtini di bruco, avvolti in larghe foglie di piante tropicali. Il piatto più caratteristico della tavola del centro Africa è il ndole, che si prepara in Camerun. Si tratta di coda di bue agli spinaci, cucinata con arachidi, zenzero, cipolle e aglio.

Africa meridionale

L’Africa meridionale presenta contaminazioni tipicamente orientali. Tutte le ricette sono arricchite con salse o aromi importati da India, Cina, Arabia. Molto diffuso è l’impiego della vaniglia, come anche di chiodi di garofano, zenzero, cannella e noci. In Kenya tra i piatti più conosciuti vi è l’irio, una purea di cereali, legumi e tuberi; l’ugali, una sorta di polenta; il mandazi, ciambella piatta che si gusta solitamente con il tè per la prima colazione; il mkata mayai, pane e uova, nata dalla commistione tra una ricetta araba e le tradzioni della cultura swahili. Quest’ultima è una pietanza a base di pasta di farina di grano stesa in sfoglia sottile e riempita con carne tritata e uova crude, ripiegata su stessa e fritta.  Tipiche del Madagascar sono le rane, ne esistono circa 150 specie. Anche qui tè e caffè sono largamente diffusi.

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