sport in Kenya

Quale sport in Kenya è più praticato?

La maratona è lo sport in Kenya più praticato e che più spesso associamo al paese africano, dato che, si sa, i maratoneti keniani sono fra i più forti al mondo. Ma, pur correndo il rischio di risultare banale, è importante dire che nello stato dell’Africa orientale si praticano tanti sport e soprattutto esiste una cultura sportiva che trascende la semplice maratona.

Lo sport in Kenya oltre l’atletica

Si potrebbe dire che lo sport abbia accompagnato lo sviluppo storico del Kenya sin dai suoi primordi e che sia un medium per connetterli al passato e ottenere riconoscimento a livello internazionale. Il calcio è fuor di dubbio lo sport in Kenya più popolare e diffuso, sebbene i risultati nelle arene internazionali non rendano giustizia alla passione e al seguito che questa attività sportiva riscuote nel paese.

Altri sport in Kenya che incontrano il favore del pubblico sono il basket, la pallavolo, il rugby, il nuoto, il baseball, il softball e il cricket. Il Cricket è un altro sport molto popolare. Il Kenya ha partecipato alla Coppa del Mondo di Cricket dal 1996, battendo e mettendo in difficoltà alcune delle migliori squadre del mondo, e raggiungendo le semifinali del torneo del 2003. Hanno anche partecipato alla Coppa del Mondo di Cricket ICC 2011. 

Lo sport in Kenya: la pallavolo femminile

In Kenya la pallavolo è molto praticata, e soprattutto le squadre femminili hanno storicamente ottenuto risultati importanti nelle competizioni internazionali, tanto che alcuni club e la stessa nazionale hanno vinto diversi campionati continentali nell’ultimo decennio. Nonostante ciò, la squadra femminile ha partecipato alle Olimpiadi e ai Campionati del Mondo senza alcun notevole successo.

La squadra si è qualificata per le Olimpiadi estive posticipate del 2020 vincendo il girone in piscina con tre match point e assicurandosi un posto al Torneo di qualificazione olimpica africana a Yaoundé, in Camerun, segnando il ritorno della nazione alle Olimpiadi per la prima volta da Atene 2004. I nomi dei giocatori scelti sono stati rivelati il ​​26 giugno 2021, e la squadra olimpica includeva la veterana Mercy Moim come capitana, scelta come portabandiera del Kenya alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi (Moim è stata la seconda donna a ricevere questo onore dopo l’arciere Shazad Anwar nel 2016), e anche Jane Wacu faceva parte della squadra, ma le ex giocatrici Violet Makuto ed Elizabeth Wanyama non erano inclusi. La “giocatrice più apprezzata” del Kenya, Brackcides Agala, è stato incluso nella squadra di beach volley. La squadra femminile di pallavolo del Kenya ha giocato la prima partita il 25 luglio contro il Giappone, il padrone di casa (o meglio le padrone).

Il calcio

Come già detto, il calcio è lo sport più diffuso e apprezzato in Kenya.  La sua nazionale ha partecipato a sei fasi finali della Coppa d’Africa (l’ultima volta nel 2019), non superando mai il primo turno. Vanta nel proprio palmarès cinque vittorie e quattro secondi posti nella CECAFA Cup. Non si è mai qualificata per la fase finale della Coppa del mondo FIFA. Nella graduatoria FIFA in vigore da agosto 1993 il miglior posizionamento raggiunto dal Kenya è il 68º posto del dicembre 1998, mentre il peggiore è il 137º posto di luglio 2007; occupa oggi il 102º posto della graduatoria. Purtroppo il Kenya non si è qualificato alla Coppa d’Africa del 2022, recentemente vinta dal Senegal.

Lo sport e soprattutto il calcio rappresentano un mezzo di inclusione sociale potentissimo, in particolare modo in contesti di grande povertà come le baraccopoli di Nairobi in cui operiamo.
Anche tra le baracche dello slum, dove ogni basilare diritto dei bambini viene negato, il calcio resta una delle passioni più grandi.
Alice for Children conosce bene il valore di inclusione dello sport. Da anni collaboriamo infatti con Fondazione Milan per portare proprio il calcio nelle baraccopoli.

A seguito della vittoria nel contest From Milan to the World, organizzato proprio da Fondazione Milan e da Puma, porteremo il calcio anche alle bambine dello slum, organizzando un vero e proprio torneo di calcio femminile. .

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