musica africana

La musica africana: un mondo da scoprire

È un universo in espansione, eterogeneo, innovativo e ricettivo. L’espressione ‘musica africana’ è indubbiamente una formula riduttiva, ma utile a distinguerla dai prodotti non autoctoni.  È importante dire che ci sono aree molto diverse nel continente che danno vita a generi musicali, canzoni ed esperienze artistiche diversissime fra loro. Molte volte la loro particolarità è data dalle influenze straniere, spessissimo provenienti dai paesi coloniali.

Per parlare di musica africana si dovrebbe indagare ogni singola realtà nazionale e rilevare le influenze e gli scambi con i paesi limitrofi e la sua storia. Qui cercheremo di fare una cosa più semplice e dar conto di tre dimensioni che riguardano la musica africana: la musica tradizionale, i suoi strumenti e la scena musicale odierna con i suoi esponenti più noti.

Musica africana: la tradizione

Iniziamo col dire che in moltissime realtà africane la musica è un elemento fondamentale dal punto di vista rituale. Ad essa vengono associati danze e cerimonie solenni che definiscono momenti significativi della vita personale degli individui e delle collettività, come per esempio la nascita, il passaggio all’età adulta, il matrimonio e il funerale. Nell’Africa subsahariana la musica e la danza sono dotati di grande valore sociale e religioso. Si potrebbe parlare di musica etnica tradizionale, riferendosi alle forme artistiche diffuse all’interno di singoli gruppi etnici più che condivisi dalla totalità della popolazione di uno stato.

Ogni etnia ha una propria tradizione musicale così come ha una propria tradizione letteraria e un proprio insieme di regole e credenze; ogni gruppo sociale possiede un repertorio musicale di riferimento e dei sottogeneri appropriati a determinate attività quotidiane come il raccolto nei campi e lo smistamento delle riserve alimentari. In Africa, sono famose le figure dei griot, che nell’immaginario occidentale possono essere assimilati agli aedi di epoca omerica e ai menestrelli medioevali, cantori che fanno della parola e della lingua orale la loro risorsa, persasi in Occidente con l’affermazione della letteratura scritta. La musica tradizionale si trasmette oralmente, dunque non esistono spartiti o forme scritte ed è per questo che un aspetto importantissimo è dato dall’improvvisazione. 

Gli strumenti tradizionali della musica africana

La musica africana si contraddistingue per l’uso di strumenti specifici, divenuti celebri in tutto il mondo, prodotti con materiali naturali come zucche, corna, pelli, conchiglie; attualmente è in uso una vasta tipologia di materiali artificiali, perlopiù in alluminio o in metallo come lattine, stringhe, tappi di bottiglia, bidoni. Innanzitutto, c’è il kora, tipico dei cantastorie della stirpe malinkè, un’ arpa africana  appartenente alla categoria dei cordofoni. Un altro strumento è il balafon: si tratta di uno strumento che presenta un curioso sistema di amplificazione.

La sua struttura viene costituita da zucche cave e forate, che funzionano da casse di ripercussione. L’orutu è un altro strumento africano, simile al violino ed è originario dell’Africa Orientale. Poi va ricordato Il tamburo parlante, detto anche Kalungu, originario dell’Africa Occidentale. Il Bongo è un piccolo tamburo dalla forma cilindrica. Quest’ultimo viene percorso con le mani mentre viene tenuto tra le ginocchia del suonatore. 

La musica africana oggi

Oggi siamo davanti ad una scena musicale africana molto frenetica e prolifica.  La musica africana moderna Ë il risultato dell’incontro fra la musica africana tradizionale e la musica occidentale. Essa presenta alcune caratteristiche fondamentali che la pongono in continuità con la musica africana tradizionale e la distinguono al tempo stesso da quest’ultima.

La musica africana moderna fa un largo uso di strumenti tecnologici sofisticati di origine non africana, in particolare chitarre elettriche, altoparlanti, sintonizzatori. Anche gli strumenti musicali tradizionali vengono adottati, ma intelligentemente modificati. I migliori compositori, strumentisti e cantanti africani si impongono sempre più non solo sulla scena continentale, ma anche su quella internazionale.

Passano sulle reti radio-televisive dell’intero continente e incidono sempre più i loro maggiori successi con le grandi case discografiche europee e americane. Non solo Lagos, Kinshasa, Nairobi, Città del Capo, ma anche Parigi, Londra, New York, Rio de Janeiro. La musica africana moderna è prevalentemente finalizzata all’intrattenimento, al divertimento (musica da ballo). Ai suoi inizi (colonizzazione e incipiente decolonizzazione) abbondavano i temi incentrati sulla valorizzazione dell’uomo africano e della sua cultura, i temi di protesta e denuncia della colonizzazione, dell’apartheid (soprattutto Sud Africa, Zimbabwe), delle ingiustizie sociali (townships meridionali), che sono andati poi via via scomparendo.

Oggi l’attualità è un tema molto ricorrente nei testi degli artisti africani. Oggi, i cultori della musica africana moderna mostrano una spiccata tendenza alle contaminazioni, alle commistioni culturali. Non si accontentano di proporre la musica africana tradizionale, ma ritengono che questa sia ormai sterile e obsoleta, inadeguata a esprimere la vita reale dell’Africa moderna. Ricercano espressamente strade e modi che permettano di intrecciare le caratteristiche della musica africana con l’Occidente.

Alice for Children e la musica

Alice for Children ha deciso di fare della musica uno strumento di inclusione sociale avvicinando i bambini alla musica e alla creatività. La nostra scuola di musica si chiama Alice Music Academy , è nata nel 2016 a Dandora, e organizza corsi di musica, canto, danza, teatro e acrobazie. Riteniamo che la musica sia un ottimo mezzo per intrattenere e divertire i nostri ragazzi e le nostre ragazze, e al contempo sviluppare in loro passioni e abilità.

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