Dove si parla lo swahili?
Lo Swahili, o Kiswahili, è una lingua Bantu che appartiene alla famiglia linguistica niger-kordofaniana, diffusa in molti paesi situati in Africa orientale, centrale e meridionale e nella Penisola arabica. È ampiamente dibattuto quante persone nel mondo parlino swahili, ma la maggior parte delle stime dice tra 100 e 150 milioni. La presenza di locutori dello swahili in ampia parte del continente le è valsa il riconoscimento di lingua franca dell’Unione Africana, insieme al francese, l’inglese, l’arabo, lo spagnolo e il portoghese.
Quindi dove si parla lo swahili? È la lingua ufficiale in Kenya (dove è stata resa materia obbligatoria in tutte le scuole dagli anni ’80), Tanzania (dove è concentrata la maggior parte della popolazione madrelingua, circa 15 milioni), Congo, Ruanda, Isole Comore e Uganda. Ma è anche parlato in Madagascar, Zambia, Burundi, Somalia, Malawi, Mozambico e in alcune parti dello Yemen e dell’Oman, per via degli scambi con l’Africa.
I paesi dove si parla lo swahili?
Nonostante la maggior parte dei 47 milioni kenioti parli fluentemente swahili, quasi nessuno parla swahili a casa. Infatti, lo swahili è adottato nei media, nell’istruzione primaria e universitaria, nonché dalle amministrazioni locali. È strettamente connesso alla vita urbana e a determinate occupazioni, come alle piccole attività commerciali.
Nelle zone rurali, lo swahili si incontra di solito solo nei media (tv e radio), nei negozi asiatici locali o nei giornali; viene insegnato nelle scuole insieme all’inglese, ma in queste aree del paese i bambini ricevono prevalentemente l’istruzione scolastica nella loro lingua locale. Le trasmissioni televisive sono di norma sia in swahili che in inglese, mentre le trasmissioni radiofoniche possono essere ascoltate in swahili, inglese e in varie altre lingue africane.
Nella Repubblica Democratica del Congo, lo swahili è ampiamente parlato come seconda lingua, ma sono pochissime le persone che parlano lo swahili come lingua madre. Tempo fa in Uganda si parlava swahili molto di più di quanto non si faccia oggi. Una delle ragioni del declino potrebbe essere che lo swahili era la lingua dei militari. Dopo i cambiamenti politici in Uganda, lo swahili è caduto in disgrazia ed è diventato una lingua revocativa di brutti ricordi. Le recenti iniziative del governo ugandese hanno cercato di incoraggiare l’insegnamento dello swahili, ma con scarsa fortuna.
È difficile trovare statistiche attendibili sul numero de parlanti swahili in Uganda. In Ruanda è circa il 20% della popolazione che parla swahili come seconda lingua. In altri paesi come Burundi, Malawi, Zambia, Isole Comore, Mozambico e Somalia, solo piccole minoranze parlano swahili.
I dialetti dello Swahili
Per capire dove si parla lo swahili occorre capire che lo swahili parlato ‘standard’ è solitamente considerato il dialetto di Zanzibar, ma nel parlato la lingua presenta, fra le varie realtà locali, differenze significative: nel paese si possono identificare sette dialetti e tre sottodialetti. Lo swahili è una lingua molto flessibile, fra le più flessibili secondo alcuni esperti, e proprio per questa sua caratteristica ha assimilato elementi linguistici diversi a seconda dei rapporti storici e culturali fra i popoli dell’area, arabofoni, musulmani ed europei, dando vita a dialetti particolari.
Questi coprono una fascia abbastanza ampia dell’Africa orientale e centrale. Il dialetto kiUnguja, su cui si basa lo swahili standard, si trova a Zanzibar e in parti della Tanzania continentale; il dialetto kiMvita è parlato a Mombasa e in alcune parti del Kenya; e kiAmu si trova sull’isola di Lamu e lungo la costa orientale del continente.
Lo swahili nelle baraccopoli di Nairobi
Lo swahili è una delle lingue più usate e conosciute nelle baraccopoli di Nairobi, dove vivono milioni di persone nella più totale povertà e in cui operiamo da più di 15 anni.
La popolazione delle baraccopoli, in cui operiamo da più di 15 anni, parla in massimo parte swahili, ma sono diffuse anche altre lingue native del Kenya oltre che l’inglese, una delle lingue ufficiali dello stato.