cambiamenti climatici in Africa

I cambiamenti climatici in Africa

Un tema da affrontare urgentemente è l’impatto dei cambiamenti climatici in Africa. Si parla tanto di Climate Change e delle nostre responsabilità di ridurre le emissioni di CO2 nell’aria, per contenere l’innalzamento delle temperature entro la soglia di 1 grado e mezzo e consegnare un pianeta Terra sano alle nuove generazioni. Ma forse non conosciamo a sufficienza gli effetti del cambiamento climatico sul nostro pianeta, e tantomeno sappiamo cosa unisce l’Africa e i cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici in Africa

In passato, il pianeta Terra è stato investito da diversi e periodici cambiamenti climatici. A differenza delle altre epoche, il momento storico che stiamo vivendo oggi è determinato in larga parte dall’azione dell’uomo sull’ambiente, come le emissioni di CO2 derivanti dall’uso di idrocarburi e da un erroneo sfruttamento del suolo a causa di attività agricole non sostenibili e della deforestazione. Il continente africano è particolarmente soggetto alle variazioni climatiche a seguito del riscaldamento globale.

Un dato paradossale è che la popolazione africana soffra degli effetti di un fenomeno che non hanno concorso a scatenare. Infatti, gli studi attestano che il consumo di idrocarburi e la produzione di emissioni di C02 e di gas serra dei Paesi africani hanno numeri bassi e marginali in rapporto ai dati assoluti a livello globale: le emissioni qui generate ammonterebbero infatti a solo l’1% delle emissioni globali. L’innalzamento delle temperature nel Sahel, la fascia geografica africana che comprende Senegal, Gambia, Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger, Nigeria, Ciad, Sudan, Eritrea, sta infliggendo danni gravissimi al territorio.

La regione del Sahel sta andando incontro a una fortissima desertificazione causata dal riscaldamento globale, accelerata da una massiccia deforestazione e dalla degradazione di suolo fertile. Come si può immaginare, il la scarsità e il prosciugamento delle risorse idriche sono fra le conseguenze della desertificazione, e quindi del riscaldamento, dagli effetti più devastanti. Secondo i ricercatori, la superficie del lago Ciad, dagli anni ’60, si è ridotta di ben 17 volte a causa dell’azione dei cambiamenti climatici.

Le conseguenze in Africa dei cambiamenti climatici

Nell’arco degli ultimi dieci anni, in Africa, è aumentata l’incidenza di ondate di calore capaci di alzare il rischio di siccità prolungate, carestie, conflitti o di tensioni per il controllo delle risorse, tra cui l’acqua e le derrate alimentari, divenute più scarse e costose a seguito della perdita dei raccolti. Se a questi fenomeni climatici si sommano una corruzione diffusa e l’azione spesso spregiudicata di multinazionali occidentali, il quadro è chiaro: il cambiamento climatico sta esacerbando a dismisura le crisi in paesi già fragili degenerando in conflitti e migrazioni forzate.

Il numero dei migranti climatici è in aumento, attestandosi come le nuove vittime e i nuovi attori del dramma del cambiamento climatico che sta investendo l’Africa.  Di loro si sa poco e la letteratura scarseggia, ma la disinformazione circa il cambiamento climatico in Africa sembra un problema generalizzato. Infatti, un problema drammatico è rappresentato dalla esiguità di informazioni relative all’effettivo stato dei cambiamenti climatici nel continente, dal momento che sul in molti casi mancano gli strumenti necessari a valutare l’intensità dei fenomeni e a formulare previsioni affidabili.

Le informazioni in nostro possesso potrebbero essere incomplete e poco precise. La carenza di conoscenze non costituisce solo un problema per i ricercatori ma soprattutto per le persone che abitano il continente, che vengono travolte da periodi di siccità, inondazioni e cicloni improvvisi, e non sono in grado di prepararsi a contenerne i danni.

Il caso del Kenya

In Kenya, la siccità sta imperversando e mettendo a rischio la vita di due milioni di abitanti. Di questi, molti sono bambini e bambine, destinate a patire ogni giorno la fame e la sete a causa della penuria di materie prime. Il loro diritto al cibo e alla sicurezza alimentare è così disatteso e messo a repentaglio. Il Paese non investe sufficienti risorse nella ricerca: nel 2019 il governo aveva messo a disposizione 19,5 milioni di dollari, a fronte dei 52,4 milioni di dollari richiesti, e quest’anno solo 13 milioni.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) stima che il governo avrebbe bisogno di stanziare l’equivalente di circa 73 milioni di euro nell’ambito alimentare. Ma non sappiamo se sarà in grado di farlo e quanti potranno beneficiare degli effetti di tali investimenti.

La formazione delle baraccopoli attorno alla città di Nairobi, in particolare quelle di Korogocho e Dandora, sono anche l’esito della migrazione interna di molte persone dalla campagna alla città a seguito del peggioramento delle condizioni lavorative nei campi, determinato dall’innalzamento delle temperature.

Come sempre, a subire gli effetti più devastanti delle crisi, e fra queste quelle climatiche sono le più frequenti, ci sono i bambini e le bambine. Alice for Children opera in Kenya presso le baraccopoli di Dandora e Korogocho da quindici anni, proprio a difesa dei diritti di bambini e bambine.
Guardiamo con molta preoccupazione ai cambiamenti climatici in Africa in atto, dal momento che sappiamo bene come questi si ripercuotano sulle migliaia di persone che ogni anno accorrono a Nairobi in cerca di lavoro e che finiscono quindi per vivere all’interno delle baraccopoli.

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