Convenzione sui diritti dell'infanzia

Cosa dice la Convenzione sui diritti dell’infanzia?

La Convenzione sui diritti dell’infanzia è una delle bussole che guidano l’azione e il lavoro di una realtà come Alice for Children. Da 15 anni lavoriamo per difendere i diritti dei bambini delle baraccopoli di Nairobi e la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza rappresenta un riferimento. Anzi, il riferimento giuridico fondamentale.

Che cos’è la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia?

La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stata adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. È un documento che riconosce, per la prima volta, i bambini, le bambine e gli adolescenti come titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici specifici e dedicati alla loro età, e la necessità da parte di tutti di promuoverli e tutelarli. Questo documento afferma i seguenti principi fondamentali: 

1. il principio di non discriminazione (art. 2);

2. il principio del superiore interesse del minore (art. 3);

3. il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6);

4. il principio di partecipazione e ascolto previsto dall’art. 12.

Dal 1989 ad oggi tutti i Paesi del mondo si sono impegnati a rispettare e a far rispettare sul proprio territorio i principi generali e i diritti fondamentali in essa contenuti. L’Italia l’ha ratificata con la Legge n. 176 del 27 maggio 1991. I minorenni, da allora, non sono più considerati come oggetti passivi di tutela e protezione, ma sono divenuti titolari attivi dei propri diritti, partecipi, attore e non più spettatori. In Italia, da ciò è conseguito un ulteriore cambiamento nel diritto di famiglia: un tempo si parlava di patria potestà, poi di potestà genitoriale, oggi – dopo la ratifica della Convenzione – si parla finalmente di responsabilità genitoriale. 

…e in Kenya??? 

Purtroppo in molti contesti l’interesse del minore non è ascoltato e non è perseguito. In molti paesi dell’Africa ancora oggi i diritti dei minori sono largamente disattesi. In Kenya, paese in cui operiamo da più di 15 anni, ad esempio, i diritti dei bambini così come sono formulati dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sono gravemente compromessi quando ci si avvicina agli slum della capitale, Nairobi.  

Una delle forme più diffuse di violazione dei diritti dei bambini è lo sfruttamento minorile. Nelle baraccopoli che circondano la città lo sfruttamento minorile è la regola e non l’eccezione. Migliaia di bambini sono costretti ogni giorno a lavorare nella discarica di Dandora per pochi centesimi al giorno, il tutto per contribuire al bilancio familiare e poter, a fatica, sopravvivere. Non possono andare a scuola e non possono avere un’infanzia. Sono vittime dell’estrema povertà in cui sono nati. 

Alice for Children lavora per aiutare migliaia di questi bambini, portandoli a scuola e sostenendoli dal punto di vista alimentare e medico. Grazie alle nostre scuole, aiutiamo più di 3000 bambini, dando loro una speranza per il futuro.

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