Eating Italian: portiamo la cucina italiana a Nairobi

Nel nostro lavoro nelle baraccopoli di Nairobi, lavoriamo per portare centinaia di bambini da una condizione di povertà assoluta fino all’ingresso nel mondo del lavoro. Per questo motivo abbiamo creato Alice Italian Food Academy, la nostra scuola professionale di cucina italiana.

Qui i ragazzi e le ragazze che frequentano le scuole secondarie con specializzazione in Food & Beverage possono specializzarsi apprendendo le principali ricette della cucina italiana. Acquisendo quindi una marcia in più per il proprio percorso professionale nell’ambito della ristorazione e dell’hôtellerie in tutto il paese, soprattutto nelle zone più turistiche.

Da quest’anno, abbiamo deciso di lanciare un nuovo progetto legato alla nostra scuola di cucina e che coinvolge alcuni degli alunni degli anni scorsi: Eating Italian.

Eating Italian è il primo servizio di delivery di cucina italiana ad Utawala, il quartiere di Nairobi in cui sorge Alice Village, nostro orfanotrofio e hub dei nostri progetti a Nairobi. Grazie alle nostre cucine e ai nostri chef specializzati nelle ricette della cucina italiana, possiamo consegnare in tutta Utawala i nostri fantastici piatti.

L’idea, presa in carico fin dall’inizio dai ragazzi di AIFA, Victor, Hamisi, Mercelyne e Evalyne, rappresenta un progetto innovativo per molteplici aspetti.

Innanzitutto, è uno dei primi esperimenti di delivery food a Nairobi. Una delle prime e piccole difficoltà che ci siamo trovati ad affrontare è stata infatti il dover spiegare ai nostri clienti cosa significa e cosa comporta un servizio di delivery direttamente alla proprio abitazione.

In secondo luogo, è un’evoluzione del nostro impegno in AIFA, la nostra scuola di cucina. Il fatto che alcuni alunni abbiano avuto l’intraprendenza ma soprattutto le competenze per avviare un’iniziativa del genere. Ragazzi e ragazze che potranno fare esperienza e arricchire il proprio curriculum.

In ultimo, i proventi di quest’attività andranno a sostenere i nostri progetti per i bambini delle baraccopoli, trasformando quindi Eating Italian in una fonte di raccolta fondi.

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