Le baraccopoli di Nairobi sono un luogo infernale, un mondo intero di povertà, violazioni di diritti umani, precarietà costante che rende la vita quotidiana sempre più difficile. E che colpisce con forza e costanza le migliaia di bambini e bambine che popolano questi grandi agglomerati urbani, posti a poche centinaia di metri dai quartieri della media borghesia della capitale keniana.
Contesti simili, in cui milioni di persone vivono in baracche di pochi metri quadri, senza acqua corrente o elettricità, sono difficili anche solo da immaginare per chi è abituato agli standard di vita occidentali. Dove sì, la povertà è aumentata di molto negli ultimi anni, ma non a tal punto da rassomigliare a quella degli slum di una capitale africana.
Chi conosce da tempo il nostro lavoro quotidiano negli slum sa bene di cosa parliamo, sa quanto questa realtà violi i diritti umani di chiunque si trovi ad abitarla. Tuttavia, anche in un contesto simile, esistono delle gerarchie. Esistono delle baraccopoli in cui le condizioni sono ancor peggiori rispetto alle altre.
È il caso di Maranatha, un vero e proprio ghetto all’interno delle baraccopoli.
Maranatha si trova alla periferia del più grande e noto slum di Korogocho, e presenta una situazione ancor più dura e che rende ancor più difficile la vita quotidiana di migliaia di bambini.
Avventurandosi nelle strade di Maranatha si avverte immediatamente come la povertà sia ancor maggiore rispetto a quella degli altri slum.
Se infatti nella maggior parte delle baraccopoli si nota il tentativo degli abitanti di costruirsi un’economia informale per poter sopravvivere, a Maranatha tutto questo non si vede. Si vedono invece moltissimi adulti dallo sguardo vitreo, accasciati ai lati delle strade.
Il tasso di alcolismo (spesso alimentato da distillati illegali e pericolosi) e di tossicodipendenza è altissimo e riguarda gran parte della popolazione adulta. Le prospettive economiche sono bassissime all’interno di Maranatha e questo non fa che aumentare ancor di più la disperazione della popolazione, che si rivolge alle dipendenze per dimenticare la propria povertà.
Molto alta è anche la prostituzione e il conseguente sfruttamento da parte delle gang criminali che qui hanno grande spazio di manovra. A corredo di questo specchio di degrado umano c’è anche il degrado ambientale con fogne a cielo aperto che corrono lungo le strade e che rendono l’aria (e soprattutto l’acqua) dello slum ancor più malsane.
In un contesto simile il lavoro per aiutare i bambini delle baraccopoli è ancor più complicato. È più complicato trovare i bambini da sostenere e portare a scuola, è più complicato dialogare con le famiglie che spesso hanno una condizione di totale instabilità. È più complicato garantire che i bambini e le bambine rimangano a scuola tutti i giorni, nonostante il tessuto sociale e familiare che spesso non facilita la frequenza scolastica.
Qui dal 2021 sosteniamo una scuola che porta avanti proprio tutte queste attività. Lottando in prima fila contro la più assoluta povertà delle baraccopoli.
Qui al momento sosteniamo circa 100 bambini, con la speranza di poterne sostenere sempre di più. Per cambiare davvero le cose anche nel ghetto delle baraccopoli. Là dove la missione è più complicata, dove la speranza è più labile e dove più necessaria la nostra presenza.