mafia nigeriana in italia

la mafia nigeriana in Italia è sempre più presente

Nonostante sia ancora considerata nuova, la mafia nigeriana in Italia opera più o meno da trent’anni e ancora oggi continua a radicarsi nel territorio soprattutto nel traffico di persone, droga e armi che derivano dall’Africa.

La presenza della mafia nigeriana in Italia è una pericolosa realtà che porta con sé molti lati oscuri che ancora vanno portati alla luce. I Nigeriani sono tra i cittadini stranieri con più segnalazioni e arresti per coinvolgimenti mafiosi; all’inizio, giunti in Italia per sfuggire allo sconvolgimento politico della guerra civile e della crisi che colpì la Nigeria, queste organizzazioni si adoperavano per combattere il razzismo e le Apartheid. Ma col passare del tempo hanno iniziato a cogliere le opportunità di sfruttare il loro “potere” influente e intimidatorio per poi mutare in attività illegali e criminali.

Il fenomeno della criminalità nigeriana ha origine nelle università tra Settecento e Ottocento. Nel tempo inizia a venire considerato un vero e proprio culto ( oggi chiamato cults ) legato alla magia, e per entrare a farne parte bisognava essere sottoposti a riti esoterici che creavano legami di asservimento psicologico all’organizzazione. 

Hanno organizzazioni ben strutturate con ruoli ben definiti. In molti casi l’affiliazione non è frutto di una scelta libera, ma è un’imposizione che passa attraverso riti iniziatici. Spesso sono riti violenti, che prevedono fustigazioni o pestaggi come delle cerimonie dei Maphite, e tutti i componenti hanno l’obbligo di pagare una  “tassa” annuale che, come avviene nelle mafie italiane, serve a pagare l’assistenza legale di chi finisce nei guai con la giustizia e a mantenere i loro familiari. 

La mafia nigeriana in Italia

La mafia Nigeriana sfrutta a proprio vantaggio il fenomeno dell’immigrazione in Italia, promettendo a giovani ragazzi e alle famiglie di avere un futuro migliore assicurato. Ma una volta arrivati molti giovani, soprattutto ragazze, vengono obbligate ad entrare a fare parte dei cults, dove i membri principali useranno la propria forza intimidatrice per ottenere l’asservimento delle vittime, sia fisico che psicologico. 

La mafia nigeriana, prima di stabilirsi in Italia, ha sempre creato accordi di non belligeranza con le mafie autoctone. Per introdurre la droga in Italia, i nigeriani utilizzano anche corrieri italiani.

Tra gli esempi più significativi di questa situazione ci sono la convivenza conflittuale in Campania tra Camorra e mafia nigeriana, presente in particolare a Castel Volturno, nell’area della “Terra dei Fuochi”, dove la mafia nigeriana opera liberamente non solo nel traffico di droga ma anche nelle estorsioni, nell’immigrazione clandestina, nel traffico di esseri umani e nello sfruttamento della prostituzione.

I gruppi attivi di mafia Nigeriana in Italia sono: “Black Axe”, “Vikings”, “Supreme Eye Confraternity” e “Maphite”, che hanno avviato fruttuose cooperazioni criminali con le organizzazioni autoctone, assumendo a tutti gli effetti quello che la nostra legge definisce “stampo mafioso’’; ovvero l’associazione di tipo criminale dedita ad attività illecite che impone la propria volontà utilizzando mezzi illegali e violenti per conseguire i propri interessi a fine di arricchimento.

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