clean cooking

Pratiche di Clean Cooking per la sicurezza dell’Africa

L’innalzamento delle temperature e le catastrofi climatiche che si sono abbattute sul nostro Pianeta negli ultimi anni, hanno indotto i Governi a preoccuparsi per l’ambiente e a delineare obiettivi politici ed economici per uno sviluppo più sostenibile. Molta attenzione è stata data all’abbassamento delle emissioni di anidride carbonica dei veicoli. Un altro aspetto cruciale, sebbene meno popolare, è l’assenza di elettricità e, nello specifico, la mancanza di apparati culinari sicuri.

Cucinare il proprio cibo in un contesto sicuro e adatto dal punto di vista igienico è fondamentale per difendere il diritto alla salute di milioni di persone. Una tematica troppo spesso ignorata dalle istituzioni internazionali e dall’opinione pubblica mondiale.

Cos’è il clean cooking?

Si parla di clean cooking quando cci si riferisce a persone che usano, per cucinare, combustibili sicuri per l’ambiente domestico e con utensili e prodotti efficienti dal punto di vista energetico. Per intendersi, cucinare usando il carbone non rappresenta una pratica di clean cooking.

Il dialogo ad alto livello delle Nazioni Unite sull’energia, la COP26 e il vertice Africa-Europa offrono ai leader mondiali un’opportunità unica per ripensare a come percepiscono e danno priorità alla cucina, intesa non da un punto di vista gastronomico ma come mezzo per preparare i propri cibi.

L’urgente necessità di elettrificazione è ora riconosciuta dai governi di tutto il mondo e sono stati concordati obiettivi audaci a livello globale, ma circa 600 milioni di africani sono ancora senza accesso all’elettricità e mentre la maggior parte dei paesi del continente ha elaborato strategie energetiche nazionali, ridimensionato gli investimenti e adottato misure per collegare tutti alla rete, la cucina rimane in gran parte assente da questi piani. L’esigenza di avere accesso a mezzi elettrificati per cuocere i cibi, senza utilizzare carbone o altri mezzi per produrre calore, è del tutto ignorata.

Eppure nella difesa della salute di chi vive nel sud del mondo, quest’aspetto ha una forte importanza.

Circa 900 milioni di africani fanno infatti affidamento su legna da ardere, carbone o cherosene per preparare i pasti quotidiani. Per quanto ben gestiti, questi combustibili producono fumo, emissioni di gas serra e particolato, che causano tosse e malattie polmonari e respiratorie.

In Africa, si stima che ogni anno si verifichino 500.000 morti premature dovute all’inquinamento dell’aria indoor, in particolare tra donne e ragazze, e i livelli di infezioni respiratorie tra i bambini rimangono elevati, rappresentando collettivamente un bilancio molto più elevato rispetto ai decessi ufficiali di Covid-19 fino ad oggi nel continente.

La fatica di andare a prendere e trasportare il combustibile, o di accendere un fuoco usando il carbone che ci si può permettere, grava quotidianamente sul lavoro di donne e ragazze, mentre la raccolta di legna da ardere e carbone ha devastato foreste e paesaggi.

Il modo in cui le persone cucinano impatta quindi l’ambiente e le biodiversità.

Il gas di petrolio liquefatto (GPL) è una delle soluzioni economicamente più valide e scalabili, non solo garantendo l’accesso agli elementi essenziali di base, ma anche stimolando l’attività economica e offrendo migliori benefici per la salute e l’ambiente rispetto alle tradizionali alternative alla biomassa. Diversi GPL per attività di cucina pulita ora riforniscono case nelle aree urbane e negli insediamenti informali dell’Africa, offrendo posti di lavoro nella distribuzione e nella fornitura che sono spesso occupati da donne. 

Insieme ai finanziamenti per lo sviluppo, maggiori investimenti privati ​​possono costruire modelli commercialmente sostenibili e ridurre i rischi. Il settore privato dovrebbe collaborare con il settore elettrico per garantire che la pianificazione energetica tenga conto dell’e-cooking e coinvolga le donne e le ragazze nella produzione e distribuzione dei prodotti.

Tuttavia, l’adozione di tecnologie di clean cooking in Africa è ancora limitata da una serie di fattori, tra cui la disponibilità di tecnologie appropriate e accessibili, la mancanza di infrastrutture energetiche affidabili e l’accesso limitato ai finanziamenti per la promozione delle soluzioni di clean cooking. Nonostante queste sfide, l’adozione di tecniche di cucina pulita sta diventando sempre più popolare in Africa e offre grandi opportunità per migliorare la vita delle persone e proteggere l’ambiente.

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