18 marzo: Giornata vittime Covid, il nostro impegno contro il Covid nelle baraccopoli di Nairobi

Il 18 marzo si celebra la giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus. In questo momento in cui la pandemia sembra definitivamente alle nostre spalle, ma anche in cui le indagini sulla gestione dei primi giorni della pandemia da parte delle istituzioni vanno avanti, il ricordo delle vittime che il Covid-19 ha mietuto in questi tre anni risulta ancora più importante. In occasione della Giornata nazionale, in tutti i luoghi pubblici e privati sarà osservato un minuto di silenzio dedicato alle vittime dell’epidemia e gli edifici pubblici esporranno le bandiere a mezz’asta.

In questi 3 anni noi abbiamo lavorato duramente per difendere la salute e la condizione socio-economica delle migliaia di famiglie delle baraccopoli di Nairobi che aiutiamo ogni giorno. Oggi vogliamo ripercorrere alcune tappe di questo lavoro.

2020, Emergenza Coronavirus nelle baraccopoli

Nei primi mesi della pandemia, ovvero nella primavera del 2020, abbiamo subito iniziato un programma di aiuti per le famiglie delle baraccopoli. Inizialmente non era chiaro quanto il Covid si stesse diffondendo nello slum e che effetti avrebbe potuto avere sui debolissimi sistemi sanitari presenti. Fortunatamente, l’età media molto bassa degli abitanti delle baraccopoli ha mitigato la crisi sanitaria.

I numeri delle vittime di Covid-19 non hanno raggiunto i livelli preoccupanti che abbiamo visto in Italia e in Europa. Tuttavia, il Covid si è presto trasformato in una crisi economica e sociale. Il governo ha infatti imposto un lungo lockdown per evitare che i pochi ospedali della capitale si riempissero troppo velocemente, lockdown che è durato per molti mesi e che ha portato alla chiusura delle scuole fino all’inizio del 2021.

Questo ha portato gravi conseguenze agli abitanti delle baraccopoli, che hanno dovuto rimanere per mesi all’interno delle loro baracche senza alcun tipo di sostegno economico. Allo stesso tempo, ha aumentato di molto la dispersione scolastica, dato che riportare i bambini a scuola dopo mesi di chiusure si è rivelato essere molto complesso.

Noi siamo intervenuti subito, creando un programma di sostegno alimentare alle famiglie dello slum, soprattutto alle famiglie dei nostri bambini. Abbiamo mantenuto i rapporti con loro visitandoli molto spesso nel corso dei mesi, cercando di creare attività educative per i bambini di Alice Village, il nostro orfanotrofio.

Un lavoro molto complesso, dato che si scontrava con una situazione nel paese in cui le chiusure erano molto diffuse ed anche muoversi all’interno dello slum risultava essere molto difficile. Grazie ai nostri donatori, abbiamo potuto aiutare migliaia di famiglie che, senza il nostro sostegno, non avrebbero avuto modo di andare avanti. Molti avrebbero dovuto lasciare la capitale, tornando ad esempio alle zone rurali d’origine, per poter sopravvivere.

Questo avrebbe comportato un tasso di abbandono scolastico dopo la pandemia altissimo. Insieme siamo riusciti ad evitarlo.

2022: I vaccini arrivano nello slum

All’inizio del 2022, quando la campagna vaccinale contro il Covid-19 aveva finalmente raggiunto la gran parte dei cittadini italiani, abbiamo dato vita ad una vera e propria compagna di vaccinazione all’interno dello slum.

I vaccini in Africa erano arrivati, anche in quantità importanti. Quello che mancava però era un sistema per portare i vaccini alle persone, soprattutto nelle aree più povere e periferiche del paese.
Noi siamo intervenuti proprio per creare una filiera che permettesse ai vaccini di arrivare anche nello slum. Grazie alla collaborazione con il Neema Hospital, fondato dalla Onlus Italiana World Friends, abbiamo allestito una serie di hub vaccinali nelle nostre scuole, coinvolgendo e vaccinando migliaia di persone.

Abbiamo dato il nostro contributo all’uscita del Kenya dalla pandemia, scongiurando sempre di più la possibilità che nuove misure restrittive venissero imposte alla popolazione.

Se oggi la pandemia sembra un ricordo, se in questo momento sembra impensabile il ritorno di nuove misure restrittive, è anche grazie al sostegno dei nostri donatori che hanno permesso dapprima di aiutare le famiglie delle baraccopoli nel momento in il lockdown metteva a repentaglio il loro futuro. Così come è grazie a loro che abbiamo potuto vaccinare migliaia di persone nelle baraccopoli, allontanando lo spetto del Covid e delle restrizione che questo portava con sè.

Condividi:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn