tè in Kenya

L’importanza del tè in Kenya per l’economia del paese

Il tè in Kenya è un fattore molto importante per l’economia del paese e soprattutto per il suo comparto agricolo. Lo sviluppo di questo settore, che produce gran parte del tè nero consumato nel mondo, è però minacciato dai cambiamenti climatici in atto anche nell’Africa Orientale.

A quanto ammonta la produzione di tè in Kenya?

Nel corso del 2021, la produzione di tè in Kenya ha raggiunto le 540 mila tonnellate, in leggera crescita rispetto all’anno precedente. Rappresenta una delle principali merci di esportazioni del paese e dà lavoro a quasi 3 milioni di persone, contando tutta la filiera.

Si parla quindi di un settore di vitale importanza per l’agricoltura del paese.

L’impatto del cambiamento climatico

Negli anni, tuttavia, diventerà sempre già difficile coltivarlo. Le aree del paese con le condizioni ideali per la coltivazione intensiva di tè scenderanno del 25% entro il 2050, quelle con condizioni accettabili addirittura del 40%.
I cambiamenti climatici renderanno anche molto più difficile trovare nuove aree e regioni in cui inserire le coltivazioni.

“Le condizioni erano molto migliori e avevamo un raccolto molto alto. Quando il clima è cambiato, la produzione di tè nella mia fattoria è scesa bruscamente”, ha detto Richard Koskei, un coltivatore di tè nell’area di Kericho, nella zona occidentale del paese.
“Non abbiamo altro su cui basare la nostra economica. Moltissime persone se ne andranno e perderanno il lavoro, mentre i prezzi del tè finiranno col salire.”

Secondo una ricerca delle Nazioni Unite, in tutte e 7 le regioni del Kenya in cui si coltiva il tè, i coltivatori hanno osservato un cambiamento nelle piogge e di conseguenza nei rendimenti dei singoli campi. Più del 40% degli intervistati ha notato questi cambiamenti sia nella stagione delle piogge che in quelle più secche, portando ad un cambiamento nelle fasi di semina.

Il 35% di loro ha notato un aumento della siccità.

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