Come si dividono le stagioni in Kenya?

Oggi inizia ufficialmente l’estate.
Almeno, così avviene in Italia e in tutto l’emisfero boreale, ma cosa succede invece in Kenya?
La vicinanza con l’Equatore rende la divisione tra le varie stagioni molto diversa rispetto a quella a cui siamo abituati. Le stagioni in Kenya sono influenzate principalmente proprio dal clima equatoriale, ma mostrano alcune variazioni significative che hanno un impatto sulle condizioni meteorologiche, la flora e la fauna del paese.

La stagione secca, che va da dicembre a marzo, è caratterizzata da giornate calde e soleggiate con una ridotta quantità di precipitazioni. Durante questo periodo, le temperature possono superare i 30 gradi. La scarsità di piogge rende la vegetazione meno rigogliosa.

Tra marzo e maggio si verifica la “stagione delle lunghe piogge”, mentre da ottobre a dicembre si ha la “stagione delle brevi piogge”. Durante questi periodi, le temperature diminuiscono leggermente e l’umidità aumenta. Entrambe le stagioni sono caratterizzate da precipitazioni di carattere intermittente che si presentano soprattutto sotto forma di rovescio o temporale pomeridiano o serale. Le piogge sono più abbondanti lungo la costa e nel sud-ovest del Paese, dove oscillano in genere tra gli 800 e i 2.000 millimetri l’anno, piuttosto che nella zona arida a ovest, dove le precipitazioni restano al di sotto dei 500 millimetri all’anno.

La temperatura e la piovosità variano in base ai venti dominanti, che determinano anche le due stagioni delle piogge: da ottobre a marzo prevalgono i venti caldi e secchi dall’Arabia, mentre da aprile a settembre sono preponderanti i venti freschi e umidi provenienti dall’Oceano Indiano. All’inizio dei due periodi, e in corrispondenza con i due passaggi del sole allo zenith, si determina l’inizio della stazione delle piogge.


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