Cosa fa la compagnia Wagner in Africa?

In questi giorni, la compagnia Wagner e il suo leader Evgenij Prigožin sono su tutti i giornali a seguito della marcia che da Rostov li stava portando fino a Mosca. Una situazione ancora poco chiara e che sicuramente avrà delle conseguenze sull’andamento geopolitico della guerra in Ucraina e sul futuro della Russia. Ma cos’è la compagnia Wagner? E perché è così legata ai suoi interessi in Africa?

La compagnia Wagner in Africa

La Compagnia Wagner, una forza militare privata composta da migliaia di membri, negli ultimi anni è diventato uno degli strumenti di politica estera più influenti della Russia. Ha giocato un ruolo significativo sui campi di battaglia in Siria e in Ucraina e, recentemente, ha cercato di ampliare la sua presenza in Africa. Il gruppo opera in diversi paesi africani dal 2017, fornendo spesso ai propri clienti supporto militare diretto e servizi di sicurezza correlati insieme a sforzi propagandistici.

Fondato dall’imprenditore russo Evgenij Prigožin, il Gruppo Wagner è una nota società militare privata (SMP) collegata al Cremlino. È emerso per la prima volta nel 2014 durante l’annessione della Crimea da parte della Russia ed è operativo in Siria e in almeno mezzo dozzina di paesi africani. Wagner non è un’unica entità, ma una complessa rete di aziende e gruppi di mercenari le cui operazioni sono strettamente legate alle forze armate russe e alla comunità di intelligence. Si stima che abbia circa cinquemila membri dislocati in Africa, una combinazione di ex soldati russi, detenuti e cittadini stranieri.

Il Gruppo Wagner ha stabilito operazioni in diversi paesi africani, dove molte delle sue attività si concentrano su questioni di sicurezza. Ha spesso fornito servizi di sicurezza e assistenza paramilitare e ha lanciato campagne di disinformazione per regimi in difficoltà in cambio di concessioni di risorse e sostegno diplomatico. Wagner è particolarmente attivo nella Repubblica Centrafricana (RCA), in Libia, in Mali e in Sudan, tutti paesi che hanno un rapporto precario con l’Occidente a causa delle eredità coloniali e delle differenze politiche intrinseche.

I servizi di Wagner variano in base alle esigenze dei suoi clienti, che includono gruppi ribelli e regimi, e il finanziamento varia dal pagamento diretto alle concessioni di risorse.

Operazioni di combattimento: Le truppe di Wagner hanno supportato i governi africani nelle operazioni di combattimento contro i gruppi ribelli e viceversa. Circa mille soldati di Wagner sono entrati nella Repubblica Centroafricana nel 2018 per difendere il governo del presidente Faustin-Archange Touadéra dagli attacchi ribelli nella capitale, Bangui. In cambio, le filiali di Wagner hanno ottenuto diritti di sfruttamento forestale illimitati e il controllo della redditizia miniera d’oro di Ndassima. Allo stesso modo, le forze del Gruppo Wagner si sono schierate in Mozambico nel 2019 per aiutare a combattere lo Stato Islamico autoproclamato nella provincia settentrionale di Cabo Delgado. Tuttavia, il gruppo non è riuscito a contenere l’insurrezione e si è ritirato dall’area dopo alcuni mesi.

Supporto alla sicurezza e all’addestramento: Wagner opera in Sudan dal 2017, addestrando le truppe sudanesi, proteggendo le risorse minerali e sopprimendo la dissenso contro il governo del presidente Omar al-Bashir, tutto in cambio di esportazioni di oro verso la Russia. In molti casi, il supporto di Wagner è integrato da assistenza militare ufficiale russa, come in Mali, dove le forze armate hanno ricevuto aerei da combattimento e di sorveglianza da Mosca.

Campagne di disinformazione: Prigožin è anche proprietario dell’Internet Research Agency (IRA), una “fabbrica di troll” online, e dell’Association for Free Research and International Cooperation (AFRIC), entrambe soggette a sanzioni degli Stati Uniti e hanno collaborato con Wagner. L’IRA ha precedentemente affidato lavoro a individui in Ghana e Nigeria che hanno cercato di accrescere le divisioni politiche negli Stati Uniti in vista delle elezioni presidenziali del 2016, mentre l’AFRIC ha sponsorizzato “finte missioni di monitoraggio elettorale” in diversi paesi africani, tra cui Mozambico e Zimbabwe. A Prigozhin è stata anche attribuita l’accusa di sfruttare i movimenti panafricani per diffondere messaggi anti-francesi e anti-occidentali.


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