tratta di esseri umani in Kenya

Quali sono i dati della tratta di esseri umani in Kenya?

Il 30 luglio si commemora la giornata mondiale della tratta di esseri umani.

Le vittime di tali crimini appartengono generalmente a categorie particolarmente vulnerabili per la loro posizione economica e sociale all’interno della comunità, sono prevalentemente donne, anche se negli ultimi anni sono aumentati i casi di identificazione di vittime maschili minorenni.

Più nello specifico, la gran parte delle donne vittime del traffico di esseri umani viene spesso utilizzata nel racket della prostituzione, mentre i ragazzi che ne finiscono vittima vengono impiegati in zone di guerra o come forza lavoro. Per entrambi, la provenienza più marcata risulta essere l’Africa meridionale e occidentale.

Il traffico di esseri umani, o human trafficking, non va confuso con il traffico di migranti a scopo di lucro che consiste nel favorire l’ingresso illegale di una persona in uno Stato in cambio di compensi monetari molto elevati. I due fenomeni sono differenti dal punto di vista giuridico.

Qual è la situazione della tratta di esseri umani in Kenya?

Anche in Kenya, paese in cui operiamo dal 2006, la tratta di esseri umani rappresenta un problema importante.

La tratta di esseri umani in Kenya riguarda e porta allo sfruttamento di bambini nel lavoro forzato, nei servizi domestici, nell’agricoltura, nella pesca, nel pascolo del bestiame, nella vendita ambulante e nell’accattonaggio forzato. I trafficanti sfruttano donne e bambini nella tratta sessuale, spesso facilitata dai membri della famiglia in contesti informali, compreso il turismo sessuale a Nairobi, Mombasa e Kisumu. Nel 2020, le fonti parlano di un numero di vittime si tratta sessuale che spazia tra 35.000 e 40.000, compreso il turismo sessuale minorile.

I lavoratori nelle zone di coltivazione del Khat e nei pressi delle miniere d’oro nell’ovest del Kenya, i camionisti lungo le principali autostrade e i pescatori sul Lago Vittoria sfruttano anche i bambini nella tratta sessuale. Durante la pandemia, i trafficanti hanno sfruttato sempre più i bambini nella tratta sessuale, utilizzando tattiche di reclutamento online e nel lavoro forzato nei servizi domestici e nell’accattonaggio forzato.

Il ruolo della povertà nel traffico di esseri umani

Non è difficile pensare a quanto la povertà di alcune zone dell’Africa faciliti e aumenti il traffico di esseri umani di cui sono vittime migliaia di persone. 

Dal 2006 operiamo infatti nelle baraccopoli di Nairobi, uno dei luoghi più poveri al pianeta e dove milioni di persone vivono in baracche di pochi metri quadri. Qui l’insicurezza è altissima, soprattutto per donne e minori. Qui le gang criminali controllano il territorio e le attività economiche. In un contesto simile è facile prevedere quanto il traffico di esseri umani possa trovare spazio e terreno fertile.


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