beneficenza

È morto a 92 anni Charles Feeney, il James Bond della beneficenza.

Charles Feeney,  l’imprenditore, che ha passato quasi tutta la vita ad accumulare miliardi e l’ultima parte a donare tutto in beneficenza, a cause educative, sanitarie, scientifiche e sociali, alla fine ce l’ha fatta a mantenere la sua promessa: quella di morire possedendo non più di due milioni di dollari da dividersi con ben 5 figli. 

Veramente poca cosa rispetto alla sua fortuna. 

Da magnate dei negozi duty-free, con i suoi 8 miliardi accumulati in più di sessant’anni di attività, è stato il patrocinatore di grandi temi sociali e battaglie civili. 

Quando la beneficenza è di esempio

Il suo denaro è stato speso per le cause più disparate: dal portare la pace in Irlanda del Nord, al costruire un campus tecnologico della Cornel, persino per modernizzare il sistema sanitario vietnamita e sostenere l’approvazione dell’Obama Care. E quasi sempre in modo discreto e silenzioso, senza farsi notare.

È stato il pioniere dell’idea di donare mentre si vive, e ha ispirato altri miliardari, come ad esempio Bill Gates e Warren Buffet a fare altrettanto o almeno a devolvere la metà delle loro ricchezze nel corso della vita.

Speriamo che la sua morte non interrompa l’esempio virtuoso che ha dato al mondo con la sua generosità. 

Che possa continuare ad ispirare in tutti noi, a gesti piccoli e grandi di generosità quotidiana, donazioni e lasciti, perché si possa continuare a vivere, come lui, nell’idea del donare.

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