unione africana

Cos’è l’Unione Africana

L’Unione africana è l’organizzazione di cui i paesi africani si sono dotati per concertare le decisioni di interesse continentale. È quanto più simile ci sia, per il continente africano e con le debite differenze, ad una comunità integrata sul modello dell’Unione Europea. L’Unione africana sostituì nel 2002 l’organismo internazionale noto come Organizzazione dell’Unità Africana, che era nata nel 1963 sull’onda dell’entusiasmo per l’indipendenza coloniale e per volontà di trentadue stati africani.

La Dichiarazione di Sirte, in Libia del 1999 sancì la nascita dell’Unione Africana, lanciata ufficialmente nel 2002 al Summit dei Capi di Stato e di Governo di Durban. Oggi l’Unione Africana ha sede ad Addis Abeba, in Etiopia.

Unione Africana: La sua composizione

Lo scopo dell’Unione Africana è la promozione della solidarietà tra gli Stati del continente e del libero scambio, consolidare la cooperazione e salvaguardarne l’integrità territoriale. Da un punto di vista programmatico, la filosofia che sottende l’istituzione dell’Unione è garantire il rispetto dei diritti e delle libertà nel continente in ottemperanza alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dunque assicurare pace, sicurezza e stabilità.

L’Unione Africana ha una composizione complessa. I suoi organi fondamentali sono l’Assemblea, la Commissione, il Consiglio esecutivo, il Parlamento pan-africano e il Comitato economico, sociale e culturale. L’Assemblea è l’organo supremo dell’Unione Africana e comprende i Capi di Stato o di Governo degli Stati membri.

L’Unione Africana: Agenda 2063

Nel maggio 2013, in occasione dell’anniversario della nascita dell’Organizzazione dell’Unità Africana, i capi di stato e di governo africani hanno firmato una dichiarazione solenne per affermare il loro impegno a sostenere il nuovo percorso dell’Africa verso una crescita e uno sviluppo economico inclusivi e sostenibili, verso il raggiungimento della visione panafricana di un’Africa integrata, prospera e pacifica, guidata dai propri cittadini.

L’Agenda 2063 è la manifestazione concreta di come il continente intende realizzare questa visione entro un periodo di 50 anni dal 2013 al 2063. La necessità di prevedere una traiettoria di sviluppo a lungo termine di 50 anni per l’Africa è importante poiché l’Africa deve rivedere e adattare la sua agenda di sviluppo a causa delle trasformazioni globali in corso.

Obiettivi fondamentali sono l’aumento della pace e la riduzione del numero dei conflitti; la crescita economica e il progresso sociale; la necessità di uno sviluppo incentrato sulle persone, l’uguaglianza di genere e l’emancipazione dei giovani; globalizzazione e la rivoluzione delle ITC; l’accresciuta unità dell’Africa affinché diventi una potenza globale da non sottovalutare e capace di raccogliere sostegno attorno alla propria agenda comune; lo sviluppo emergente e le opportunità di investimento in settori quali l’agro-business, lo sviluppo delle infrastrutture, la salute e l’istruzione.

L’Agenda 2063 racchiude non solo le aspirazioni per il futuro dell’Africa, ma identifica anche i principali programmi di punta che possono stimolare la crescita e lo sviluppo economico dell’Africa e portare alla rapida trasformazione del continente. L’Agenda 2063 identifica anche le attività chiave da intraprendere nei suoi piani di attuazione decennali che assicureranno che l’Agenda 2063 fornisca risultati trasformativi sia quantitativi che qualitativi per la popolazione africana. 

L’Unione Africana: verso una moneta unica?

Una speciale menzione, che ci ricollega al confronto con l’Unione Europea ma non è inserito nell’Agenda 2063, è il tema dell’unione monetaria africana. Da anni si ventila l’ipotesi di adottare una valuta comune a livello continentale. Nel 1991 si erano poste le basi per l’istituzione di una Banca Centrale Africana quale emittente della moneta unica, diventando di fatto banchiere del governo africano, banchiere delle istituzioni bancarie private e pubbliche africane, ente regolatore del settore bancario africano per l’industria, ente competente nel fissare tassi di interesse e tassi di cambio.

Le decisioni prese allora ad Abuja, nel Trattato di Abuja, prevedevano l’introduzione della moneta unica entro il 2028. Si è parlato tanto del nome che tale moneta avrebbe potuto avere, chi propendendo per Afro e chi per Afriq . A oggi non è detto che questo piano di unione monetaria andrà in porto, nonostante il gran numero di firmatari favorevoli. La questione è sul tavolo e non è l’unica iniziativa in questa materia, considerato l’intensificarsi del dibattito sull’adozione in Africa occidentale di una moneta unica che sostituisca il CFA, il Franco Africano in uso nelle ex colonie francesi. 

Unione Africana: verso una maggiore integrazione?

L’Agenda 2063 e i piani per una integrazione monetaria africana sono importanti passi avanti per render l’Africa un interlocutore di primo piano, dotata di una voce plurale ma unitaria in materia di decisioni riguardanti la stabilità del continente e concertare, a livello continentale, strategie diplomatiche, commerciali e militari con le potenze globali e gli altri attori. Considerati la scarsa stabilità politica degli Stati e le minacce transnazionali interne al continente, come il terrorismo jihadista, è difficile intravedere nell’immediato futuro una comunità sul modello europeo, già questa tutt’altro che perfetta. La visione e i piani di realizzazione esistono; si tratta di capire se ci sarà la volontà politica degli Stati africani di andare in quella direzione.

Condividi:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn