quanto costa fare un'adozione a distanza

Quanto costa fare un’adozione a distanza?

Ti sei mai chiesto quanto costa fare un’adozione a distanza e soprattutto quale è il prezzo giusto per una donazione regolare così importante? Oggi cercheremo di fare un po’ di chiarezza.

Cosa vuol dire adottare a distanza?

Andiamo per gradi. 
Innanzitutto sostenere un bambino o una bambina a distanza significa garantirgli, tramite una donazione fissa, un sostegno fondamentale per permettergli di crescere. 

Le adozioni a distanza per i bambini nei paesi in via di sviluppo riguardano infatti programmi che garantiscono ai bambini cibo, accesso a scuola e alle cure mediche di cui hanno bisogno. 

Così è anche per il nostro programma di sostegno a distanza rivolto ai bambini e alle bambine delle baraccopoli di Nairobi, in Kenya, e dell’area rurale di Rombo, alle falde del Kilimanjaro. 
Grazie ai nostri genitori a distanza, i nostri bambini hanno infatti un sostegno alimentare che permette loro di crescere, possono andare a scuola tutti i giorni, invece di dover lavorare, e possono accedere a tutte le cure mediche di cui hanno bisogno. Cosa che in un paese come il Kenya, in cui la sanità è privata, non è affatto scontata. 

Quanto costa fare un’adozione a distanza?

Ora che abbiamo chiarito cos’è, resta da capire quanto costa fare un’adozione a distanza.

Rispondere in modo univoco a questa domanda è pressoché impossibile, ogni organizzazione che lavora con i bambini di paesi in via si sviluppo o in una situazione di particolare vulnerabilità ha diverse modalità di lavoro e un programma di adozione a distanza diverso.

A questo si accosta quindi anche un diverso costo, che cambia anche in base a fattori come il costo della vita nel paese in ci vive il bambino, ma anche al tasso di cambio e in generale a ciò che al bambino viene garantito.
È difficile quindi fare un discorso generale, noi possiamo parlare per quella che è la nostra esperienza.

Il sostegno a distanza con Alice for Children costa 360 euro l’anno. Un euro al giorno.

Con quella cifra possiamo portare davvero un bambino via dal lavoro nella discarica di Dandora e permettergli di andare a scuola. Possiamo seguirlo passo passo nella sua crescita e offrirgli un sostegno alimentare completo, insieme a tutte le cure mediche di cui ha bisogno. 

Offrire la possibilità di adottare a distanza per una cifra minore avrebbe probabilmente aiutato a raggiungere più persone, ma sarebbe stato deleterio.
Deleterio sia per il bambino sostenuto, che non potrebbe ricevere un sostegno completo che copra tutte le sue esigenze. 
Ma anche deleterio per il genitore a distanza, convinto di cambiare davvero la vita di un bambino quando invece la sua donazione andrebbe solo a coprire parte delle spese per garantire ad un bambino cibo, istruzione e cure mediche.

La decisione invece di stabilire una cifra pari a 30 euro al mese è stata quindi una scelta di onestà intellettuale e di trasparenza verso tutte le parti coinvolte, in particolare verso il genitore a distanza che sta donando ad un’organizzazione in cui ha fiducia. 

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