rotte africane dei migranti

Quali sono le rotte africane dei migranti?

Quali sono le rotte africane dei migranti da cui passano le migliaia di persone che ogni giorno percorrono chilometri e chilometri dal proprio Paese di nascita per arrivare in Europa? Quali sono le principali rotte africane dei migranti? Le rotte africane sono essenzialmente due, una attraverso il Mediterraneo centrale e un’altra lungo la costa africana occidentale e atlantica. Spesso le persone che fanno la traversata del Mediterraneo arrivano dall’Africa occidentale, ma molti arrivano anche dal Corno d’Africa. Ma gran parte dei migranti africani si muove all’interno del continente, fra i confini dei Paesi africani, e non verso l’Europa. 

Rotte africane dei migranti: da dove partono?

La grande maggioranza dei migranti che arriva in Europa passa per l’Africa occidentale, o meglio per il Sahel, attraversando il Niger. Dal Senegal, Gambia, Guinea e Costa d’Avorio i migranti si spostano prima a Bamako, in Mali, per poi passare da Ouagadougou in Burkina Faso e raggiungere il Niger. Una via alternativa passa da Bamako a Gao, in Mali, per poi arrivare a Niamey, in Niger. La principale rotta dal Corno d’Africa passa attraverso il Sudan e la Libia per raggiungere l’Italia attraverso il canale di Sicilia (Rotta centro-orientale).

Dopo aver attraversato il confine tra Eritrea e Sudan, che è molto pericoloso, la maggior parte dei migranti raggiunge Kassala o il campo profughi di Shagrab in Sudan oppure il campo di Mai Aini in Etiopia. Una volta raggiunta Khartoum, i migranti attraversano il deserto verso la Libia con i pick-up. Un percorso alternativo e più breve attraverso il deserto parte dalla città di Dongola a nord di Khartoum.

La rotta del Mediterraneo centrale

I migranti che passano per la Libia e la Tunisia percorrono la via mediterranea centrale in direzione dell’Italia e di Malta. Fra gennaio e ottobre del 2021 sono circa 55 mila i migranti arrivati irregolarmente in Europa attraverso questa rotta, di cui 15 mila tunisini e molti bangladesi ed egiziani; In evidente decrescita rispetto ai numeri del 2016, quando si raggiunse il picco di 180 mila arrivi in Italia e Malta.

La Libia in particolare è diventato un Paese di transito e di raccolta di persone provenienti da tutta l’Africa e dai Paesi asiatici. Per questa ragione il Paese, dal 2011 politicamente instabile, è divenuto terreno fertile per i trafficanti di esseri umani. I migranti che sono arrivati in Libia dopo un viaggio lungo ed estenuante, e dopo aver pagato un prezzo ai trafficanti, sono spesso soggetti ad abusi e violenze all’interno dei campi di detenzione, dove vengono rinchiusi in attesa della partenza o perché questa non avvenga.

La rotta del Mediterraneo Occidentale

Fra le rotte africane dei migranti, quella di cui meno si sente parlare in Italia è quella battuta dalle persone che dal Marocco cercano di raggiungere il territorio spagnolo delle Isole Canarie e delle enclave di Melilla e Ceuta. I migranti partono dal Marocco e dalla regione del Sahara Occidentale, l’entità territoriale meridionale del Marocco. Per questa ragione, la Spagna è fra i Paesi con il maggior numero di arrivi di rifugiati e migranti. Finora Frontex ha contato circa 33.000 valichi di frontiera su queste rotte nel 2021: quasi 16.400 nel Mediterraneo occidentale (per lo più algerini e marocchini), più di 16.700 sull’Atlantico (per lo più persone provenienti da paesi subsahariani e marocchini).

Migrazione all’interno dell’Africa

Molto raramente si sente parlare di migrazione interna al continente africano. È strano e curioso, perché costituisce la parte più consistente del volume di spostamenti di persone africane. Son le cosiddette rotte endo-continentali. In molti casi i migranti che si spostano dalle campagne alle città africane, o fra i diversi Stati, sono persone sfollate, prive di una casa, costrette a lasciare i propri luoghi di nascita; sono oltre due milioni, secondo i dati dell’Alto commissariato dei rifugiati dell’Onu.

La maggior parte sono i profughi della regione dei grandi laghi e del corno d’Africa. Vivono nei campi profughi in Congo, Sudan, Uganda, Somalia e in misura minore in Costa d’Avorio, Ciad, Kenya, Etiopia e Sudafrica. Una parte consistente dell’esodo somalo si concentra poi sullo Yemen, sulle cui coste nel 2007 sono approdate circa 30.000 persone in fuga dalla guerra. Mete dell’immigrazione africana sono soprattutto il Sudafrica e i Paesi del Maghreb, in particolare la Libia, che conta da sola circa due milioni di immigrati. 

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