Covid e AIDS

Qual è il legame tra Covid e Aids?

Da mesi abbiamo capito quanto il Covid possa essere pericoloso soprattutto su persone che già hanno una patologia particolarmente grave o che impegna il loro sistema immunitario. Viene quindi da chiedersi quale sia il rapporto tra Covid e AIDS, una delle malattie croniche più comuni e che soprattutto in Africa colpisce milioni e milioni di persone.

Cos’è l’AIDS?

Cominciamo col chiarire cosa intendiamo quando parliamo di AIDS. L’AIDS è una patologia causata dalla presenza del virus HIV. Quest’ultimo, infettando in maniera specifica le cellule del sistema immunitario, rende le persone affette più vulnerabili a molte malattie che generalmente, nelle persone sane, non creano particolari problemi.

Essere sieropositivi all’HIV vuol dire essere entrato in contatto con il virus. Questo però non significa che necessariamente si svilupperà effettivamente l’AIDS, ovvero la patologia. Di fondamentale importanza per evitare che ciò si verifichi -compromettendo così il sistema immunitario- è seguire una terapia farmacologica in gradi di “tenere a bada” il virus. Grazie agli antiretrovirali infatti -se presi sin dall’inizio della sieropositività- una persona con HIV ha la stessa aspettativa di vita di chi non è mai entrato in contatto con il virus.

Naturalmente, in Africa e soprattutto nei suoi luoghi più poveri sono pochissime le persone che hanno accesso a questi farmaci, e difficilmente possono tenere sotto controllo la malattia.

Qual è il rapporto tra Covid e AIDS?

Analizzando e “normalizzando” in base alle diverse patologie concomitanti i dati provenienti da oltre 15 mila persone con HIV, gli scienziati OMS guidati dall’italiana Silvia Bertagnolio hanno “scoperto” che il rischio di andare incontro a decesso in seguito a Covid-19 è aumentato del 30% rispetto agli individui non sieroposivi. Non solo, dalle analisi è emerso che più di un terzo dei sieropositivi è stato ricoverato in ospedale già in condizioni critiche e che il 25% dei ricoverati è andato incontro a morte.

Il rapporto tra Covid e AIDS incide anche sulla nascita di nuove varianti del virus. Una delle ipotesi sulla nascita delle nuove varianti di Sars-Cov-2 è la persistenza del virus, anche per mesi, nell’organismo di persone con un sistema immunitario indebolito, come i pazienti con Hiv non trattato.

Arco di tempo in cui il virus può accumulare mutazioni. Sono in aumento infatti le prove che la collisione delle due pandemie potrebbe generare nuove varianti di coronavirus e per tale motivo il team del Network for Genomic Surveillance in South Africa (NGS-SA), che per primo ha allertato il mondo sulla variante Omicron, ha affermato che inizierà un’indagine “sistematica” su ciò che accade quando i pazienti con Hiv non trattato contraggono il Covid-19.

Covid e AIDS nelle baraccopoli di Nairobi

Da 15 anni operiamo nelle baraccopoli di Nairobi. Le baraccopoli sono grandi agglomerati urbani composti da baracche di pochi metri quadri, senza acqua corrente o elettricità. Qui la povertà è altissima, così come la diffusione di malattie croniche molto gravi come anemia falciforme e AIDS.

Milioni di persone affette da AIDS non hanno ancora ricevuto alcune vaccino contro il Covid. Vaccini che in Africa ci sono, ma che restano negli ospedali, in mancanza di campagne vaccinali organizzate ed efficienti. Noi stiamo lavorando per portare i vaccini nelle baraccopoli, proteggere la salute di migliaia di persone affette da malattie croniche e uscire, tutti insieme, dalla pandemia.

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