Il 25 aprile si festeggerà, in Italia, l’anniversario della liberazione d’Italia dal nazifascismo. Non solo, sarà anche la Giornata mondiale della Malaria, una malattia che fa ancora troppe vittime nel mondo e in particolare modo nelle zone più povere dell’Africa.
Quest’anno, per i bambini delle slum di Nairobi il 25 aprile rappresenta un’altra data fondamentale: il ritorno a scuola.
Riaprono le nostre scuole nello slum
Il 25 aprile segna l’inizio del nuovo anno scolastico. In Kenya le scuole non aprono a settembre come nella maggior parte dei paesi europei, ma seguono un calendario che percorre tutto il corso dell’anno e che si conclude in prossimità dell’inverno.
L’anno scolastico procederà fino al mese di novembre. Un calendario ancora condensato per via della chiusura generale delle scuole avvenuta nel 2020. Il governo aveva infatti imposto tale chiusura per far fronte alla pandemia e all’aumento dei casi di Covid nel paese. Questo ha però provocato la perdita di un anno di scuola per tutti i cicli scolastici ed un ritardo che ha messo in grave difficoltà tutto il sistema di istruzione keniano.
Proprio per questo si è scelto un calendario condensato, con meno giorni di vacanza nel corso dell’anno, per recuperare il tempo perduto.
Dal 2023 l’anno scolastico tornerà a iniziare a gennaio e a finire a dicembre, con le vacanze e le pause didattiche a cui bambini e famiglie erano abituati prima della pandemia.
Per i bambini e le bambine dello slum di Nairobi, la scuola rappresenta il luogo in cui costruire un futuro migliore e libero dalle povertà delle baraccopoli. Poter andare a scuola è fondamentale, rappresenta una garanzia di sicurezza personale, cibo e assistenza medica e di crescita personale. Rappresenta la possibilità per un bambino dello slum di avere un’infanzia normale e il più possibile serena.
Ogni giorno, grazie ai nostri donatori, più di 3000 bambini possono andare a scuola e costruirsi un futuro migliore.
