analfabetismo in Africa

Analfabetismo in Africa: i dati del fenomeno

I dati sull’analfabetismo in Africa continuano a sorprendere e preoccupare. Milioni di persone infatti non hanno alcuna competenza di lettura o scrittura, e questo limita fortemente le loro possibilità di trovare un lavoro soddisfacente e regolare, di far parte della vita sociale e politica del loro paese di appartenenza, di vivere una vita piena.

Analfabetismo in Africa: i dati

Nell’Africa subsahariana un adulto su 3 non è in grado di leggere. 48 milioni di giovani ( tra i 16 e i 24 anni), sono completamente analfabeti, e quasi un bambino su 4 in età scolare non frequenta alcun tipo di scuola e non riceve di conseguenza alcuna istruzione.

Il tasso di alfabetizzazione nei vari stati raggiunge dei livelli incredibilmente bassi e particolarmente preoccupanti. i 13 paesi con il più basso tasso di alfabetizzazione si trovano tutti in Africa, tra questi, i peggiori sono il Niger (37%), il Mali (39%), il Burkina Faso (39%) e l’Etiopia (45%).

L’analfabetismo in Africa rimane quindi un problema diffuso e spesso maggioritario nella popolazione. Dimostra altresì come il sistema educativo nel continente non coinvolga affatto tutti i bambini e le bambine, come dovrebbe essere.

Andare a scuola e ricevere un’istruzione di base rimane quindi un privilegio per pochi.

Alice for Children, in campo in Kenya contro l’analfabetismo

Il Kenya sembra apparentemente “messo meglio” da questo punto di vista. Stando alle statistiche, l’81% degli adulti sarebbe in grado di leggere e scrivere.

Tuttavia, il 20% degli analfabeti nel paese si concentrano nelle classi più povere, in coloro che vivono nelle aree rurali e soprattutto nelle baraccopoli che costellano la metropoli di Nairobi.
Alice for Children opera proprio qui, negli slum. Da 15 anni lavoriamo per portare a scuola sempre più bambini, dando loro assistenza medico sanitaria e alimentare e soprattuto una speranza per il futuro.

Questo, grazie alle centinaia di genitori a distanza che non fanno mai mancare il loro sostegno.

Condividi:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn