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Inondazioni in Kenya: vittime, distruzione e scuole chiuse

Gli ultimi giorni di aprile sono stati estremamente tragici per il Kenya e la sua capitale Nairobi. La stagione delle “lunghe piogge” stava colpendo duramente l’intero Paese ormai da diverse settimane, portando con sé devastazione e vittime.

Le inondazioni a Nairobi

Nairobi è una metropoli in cui vivono oltre 5,5 milioni di persone, la maggioranza delle quali ammassate nelle baraccopoli che circondano il centro cittadino.

Tra le più grandi e popolose ci sono quelle di Mathare, Kibera, Korogocho e Dandora. Alcune di queste aree densamente popolate sono state severamente colpite dalle inondazioni che si stanno verificando in tutta l’Africa orientale, portando ad un sensibile peggioramento delle condizioni – già estremamente critiche – in cui gli abitanti si trovavano dal punto di vista igienico-sanitario, sociale ed economico.

Già durante la settimana passata, le vittime accertate nella città di Nairobi a causa delle piogge torrenziali erano state 32 e oltre 40mila le persone sfollate, secondo le stime delle Nazioni Unite.Ad aggravare ulteriormente la situazione è stato il crollo di una diga situata a nord della città, che ha causato altre decine di morti e dispersi. La massa d’acqua liberata a seguito dell’incidente ha travolto interi quartieri, spazzando via case e strade, oltre che vite umane, centinaia di capi di bestiame e migliaia di ettari di colture che permettevano alla popolazione locale di sostentarsi.

Posticipata la riapertura delle scuole

Secondo il calendario scolastico nazionale kenyota, lunedì 29 aprile 2024 le scuole del Paese avrebbero dovuto riaprire regolarmente per l’inizio del secondo trimestre.

L’emergenza – che vede ormai oltre 100mila persone sfollate, interi quartieri sommersi dal fango e circa un terzo degli istituti scolastici della capitale colpiti dalle inondazioni – ha costretto il Governo a posticipare la riapertura di una settimana, al 6 maggio 2024, per permettere di adottare le dovute contromisure in termini di sicurezza e non mettere ulteriormente a rischio la vita degli alunni e del personale scolastico.

Un’emergenza diffusa

In aggiunta ai danni più evidenti e immediati causati dalle inondazioni di questi giorni, il Dipartimento Meteorologico del Kenya mette in guardia anche rispetto all’alta probabilità di insorgenza di focolai di malattie come la malaria e la dissenteria in alcune aree colpite, che potrebbero peggiorare ulteriormente la situazione.

Oltre al Kenya, anche altri Paesi dell’Africa orientale sono stati colpiti dalle inondazioni: in Tanzania almeno 155 persone sono morte e altre centinaia ferite a causa delle piogge degli ultimi giorni e in Burundi gli sfollati sono oltre 100mila, mentre i morti almeno 68 soltanto nella capitale Bujumbura.

I progetti di Alice for Children

Alice for Children opera in alcune tra le zone della capitale coinvolte dal disastro, ma fortunatamente le nostre strutture e le nostre scuole non sono state direttamente colpite, bensì solo sfiorate dalla tragedia.

Nella Grapesyard Primary School – la scuola primaria situata nello slum di Korogocho – sono stati sicuramente d’aiuto il nuovo muro di cinta e le parti dell’edificio appena ristrutturate, che hanno retto bene ed evitato conseguenze negative per la scuola e gli studenti che la frequentano.

Per quanto riguarda i bambini beneficiari dei nostri progetti e le loro famiglie, stiamo tenendo monitorata la situazione e siamo pronti ad intervenire.

Al momento registriamo solo una famiglia in difficoltà poiché direttamente colpita dall’alluvione, che ha gravemente danneggiato l’abitazione e travolto gran parte degli effetti personali dei componenti del nucleo familiare. Il nostro staff locale è prontamente intervenuto per far fronte alla situazione critica con distribuzioni di cibo, materiali di prima necessità e un piano di trasferimento delle famiglia in un’altra abitazione.

Tutto ciò è stato possibile grazie al fondo emergenze che abbiamo da tempo istituito e ai donatori che ci sostengono regolarmente tramite il programma famiglie.

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