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La storia di Bradley

Bradley ha due fratelli, vive con la madre e il suo patrigno in una baracca di una sola stanza a Korogocho, una delle più grandi baraccopoli di tutto il Kenya. Sua madre lavora come lavandaia, il patrigno guida un matatu, uno dei piccoli bus che sfrecciano per le strade di Nairobi.

La storia di Bradley sembra, a prima vista, una delle tante che scorrono ogni giorno nello slum. Povertà, mancanza di cibo, impossibilità per la famiglia a mandare a scuola tutti e 3 i figli. 

Invece, quando aveva solo 9 mesi, a Bradley è stata diagnosticata l’anemia falciforme

L’anemia falciforme è una malattia del sangue che può portare a conseguenze molto gravi, come infezioni, ritardi nella crescita e polmoniti. E può essere letale. 

In Kenya, fino all’80% dei bambini affetti da questa malattia non arriva a compiere 5 anni. 

Ma può essere tenuta sotto controllo, se curata. Bradley non aveva accesso a nessuna cura, e per questo nel febbraio del 2020 è stato ricoverato per polmonite.

La sua storia sembrava destinata a un finale triste, come quello di tanti altri bambini delle baraccopoli di Nairobi. Invece, qualcosa è cambiato. 

La scorsa estate, proprio durante l’epidemia di Coronavirus, nell’ora più buia, Bradley è stato adottato a distanza

Grazie ad un genitore a distanza che ha creduto in lui, la sua famiglia è entrata a far parte del programma di aiuti alimentare durante il lockdown che ha colpito il Kenya, e lui ha potuto iniziare la scuola questo gennaio, alla riapertura dell’anno scolastico.

Quel che più conta, è che oggi ha accesso alle cure mediche per tenere sotto controllo la malattia. Riceve una dieta speciale per aiutarlo a crescere sano e forte nonostante l’anemia falciforme. 

Da allora la sua salute continua a migliorare. Bradley è ancora piccolo, ma ha già dimostrato un coraggio e una determinazione enormi.

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