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La storia di un padre, la storia di tanti papà

Il 13 febbraio è stata una giornata calda nella savana, il sole batteva implacabile sul terreno arido. Il papà di Samuel è stato trovato seduto all’ombra di un’acacia, con lo sguardo assorto nel nulla mentre cercava di elaborare la notizia dell’incendio che aveva devastato la loro casa fatta di rami, sterco e fango. Per fortuna in quel momento nessuno era nell’abitazione.

Soprattutto Samuel che dei suoi 5 figli è quello più fragile. Possiamo solo immaginare quanto la paura e l’ansia gli abbiamo serrato il petto. All’arrivo della moglie e degli altri familiari non è rimasto più nulla, nemmeno i documenti e le medicine. E’ rimasto solo lo sconforto. Il papà di Samuel ha fatto quello che fanno i padri, essere forte per Samuel e per il resto della famiglia. Aveva promesso a sé stesso di proteggerli, e questo è ciò che farà.

Così come da tradizione, sono le famiglie vicine a prendersi cura dei bambini, mente gli adulti vegliano sulla loro dimora bruciata.

Qualche mese prima dell’incendio, Samuel aveva affrontato, insieme allo zio, un lungo e faticoso viaggio verso Nairobi, alla ricerca di cure per la sua epilessia. Quel viaggio, intrapreso con speranza e determinazione, è la prova di quanto siano saldi i rapporti di una famiglia per il bene di un loro membro. Di questi lunghi ed estenuanti viaggi, Samuel ne ha già affrontati tre e tutti con lo zio che, nonostante la fatica di questo lungo cammino, ha sempre accompagnato e accudito il nipote perché l’unico in famiglia a comprendere la lingua swahili e perché legato a quel ragazzo così giovane, ma già così coraggioso di fronte alle avversità della vita.

foto di Samuel nell’abito tradizionale maasai

Kimani è uno dei dottori dell’ospedale Neema, il primo e l’unico medico ad aver visitato Samuel dopo che lo staff di Alice for Children ha richiesto l’attivazione del fondo sanitario e segnalato i suoi seri problemi di salute. Durante i diversi soggiorni all’ospedale, il nostro dottore ha visto il ragazzo affrontare le lunghe ore di attesa tra una visita e l’altra con una dignità e pazienza tipica dei Maasai.

Ha promesso a suo zio che continuerà a seguirlo, fornendo le cure mediche di cui ha bisogno e si è reso disponibile per lui e per la sua famiglia in ogni momento. Infatti, ora che anche le medicine e il piano di cura sono stati distrutti nell’incendio, l’ospedale ha subito provveduto a organizzare una fornitura urgente di nuovi farmaci.

E’ John, l’insegnante di Samuel, la persona maggiormente in contatto con lui e con i suoi fratelli e sorelle. Insegna alla Nasipa Primary School e lo conosce molto bene. E’ stato proprio lui a segnalare allo staff di Alice for Children che qualcosa non andava. Sebbene Samuel sia un bambino molto tranquillo e taciturno, il suo insegnante aveva notato che aveva difficoltà nel parlare e che spesso era ferito a causa delle cadute dovute all’epilessia.

Ora, di fronte all’incendio che ha distrutto la sua casa, John ha preso in mano la situazione e si è subito mobilitato per raccogliere fondi e risorse per aiutare Samuel e la sua famiglia a ricostruire le loro vite. E’ così che John ha recuperato del cibo e vestiti per far sentire meno a disagio questi bambini e reinserirli in una quotidianità fatta di piccole cose e gesti.

Samuel è circondato da persone gentili che gli stanno vicino e anche da persone che come Fabio, il suo papà a distanza, vivono a migliaia di kilometri di distanza, ma che si comportano con lui come un padre. 

Samuel ha tanti padri perché essere papà vuol dire costruire un legame ed essere coinvolto nella crescita, nell’educazione e nel benessere di un figlio.

La storia di Samuel oggi rappresenta speranza e rinascita, è la testimonianza del potere dell’amore e della solidarietà umana di fronte alle avversità.

E oggi auguriamo a tutti coloro che si sentono padri una giornata di felicità e gioia vivace come la luce degli occhi di Samuel e dei suoi tanti papà.

Buona festa a tutti coloro che si sentono papà

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