Tratta delle donne

Cos’è la tratta delle donne?

Il 18 ottobre si è festeggiata la Giornata europea contro la tratta delle donne; ma in cosa consiste la tratta delle donne? La tratta di esseri umani è un fenomeno che nel continente europeo riguarda 26mila persone, in grande maggioranza donne (68%); oltre la metà delle vittime proviene da paesi terzi e il 46% è sottoposto a sfruttamento sessuale. Secondo le Nazioni Unite, la prostituzione è la forma più diffusa di sfruttamento. In Italia le donne vittime di tratta sono oltre duemila. 

Cosa significa tratta delle donne

La tratta delle donne è l’espressione più diffusa, e fra le più vili, della tratta di esseri umani. Uno dei tre Protocolli delle Nazioni Unite contro la tratta delle persone, approvati dalle Organizzazioni Unite a Palermo nel 2000,  definisce la tratta  come «il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l’alloggiamento o l’accoglienza di persone con la minaccia di ricorrere alla forza, o con l’uso effettivo della forza o di altre forme di coercizione, mediante il rapimento, la frode, l’inganno, l’abuso di autorità o una situazione di vulnerabilità, o con l’offerta o l’accettazione di pagamenti o di vantaggi al fine di ottenere il consenso di una persona avente autorità su di un’altra ai fini dello sfruttamento.

Lo sfruttamento include, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione di altre persone, o altre forme di sfruttamento sessuale, lavori o servizi forzati, schiavismo o prassi affini allo schiavismo, servitù o prelievo di organi».

Per tratta delle donne si intende, dunque, la mercificazione della donna senza previo consenso della vittima. La differenza essenziale con il traffico dei migranti, da un punto di vista formale, risiede proprio nel consenso: i migranti decidono di intraprendere un processo di transizione il cui scopo ultimo è l’arrivo a una destinazione, un altro Stato, mentre le donne soggette alla tratta scelgono di intraprendere un viaggio ignare delle vere mansioni per le quali sono state reclutate e che svolgeranno: il fine ultimo non è il trasporto ma lo sfruttamento.

La tratta delle donne nigeriane

La maggioranza delle donne vittime di tratta arriva dalla Nigeria, molte delle quali reclutate a Benin City, nello Stato di Edo, ormai considerata la capitale del traffico di esseri umani, dove è un fenomeno strutturale ed endemico. Nel 61% dei casi analizzati, la ragione principale dell’espatrio è la violenza di genere (tra cui violenza dentro e fuori le mura domestiche e tentativi di matrimonio forzato).

Il 33,3% delle donne fugge da situazioni di estrema povertà. Nel 66% dei casi sono donne con un’età compresa tra i 19 e i 24 anni e il loro arrivo in Italia è molto recente (l’86,7%), tra il 2015 e il 2017. Degli studi della World Bank hanno rivelato che l’80% delle donne nigeriane che approda in Italia viene impiegato nella prostituzione e il 60% di loro viene dallo Stato di Edo. Secondo un’inchiesta della Repubblica il business della prostituzione in Italia frutta ogni mese circa 90milioni di euro.

Cosa succede in Kenya?

Sono state scritte numerose pagine sullo sfruttamento delle donne nigeriane in Europa, ma anche nei paesi dell’Africa orientale la tratta delle donne è una piaga e una minaccia. Il Kenya è interessato dal problema della tratta delle donne in due modi distinti, perché esiste una tratta in ‘entrata’ e una tratta in ‘uscita’:  numerose donne, perlopiù giovani adolescenti provenienti dall’Asia meridionale, vengono condotte  all’interno dei confini del paese, ai fini dello sfruttamento sessuale; altrettante donne keniote vengono adescate attraverso false promesse, l’inganno e la coercizione e portate in altri stati, soprattutto in Arabia Saudita, dove devono sottoporsi al sistema della Kafalah, attraverso cui i datori di lavoro esercitano un controllo totale sulle donne.

In più, a rendere ancora più drammatico il fenomeno è il fatto che, vittime della tratta e dello sfruttamento, sono soprattutto i bambini. I minori, in Kenya, finiscono nella rete delle organizzazioni criminali che li costringono, perlopiù nelle località turistiche balneari, a prostituirsi, mendicare e lavorare come servitù sottopagata nelle case dei ricchi possidenti locali, dove spesso subiscono maltrattamenti e abusi.

Alice For Children in campo per le donne e i bambini del Kenya

Alice for Children opera nelle baraccopoli di Nairobi da più di 15 anni.
Le baraccopoli, uno dei luoghi più poveri del pianeta, sono il teatro perfetto per abusi e violenze sulle donne. Tra questi anche sfruttamento della prostituzione e tratte di esseri umani.

Allontanare donne e bambini da un mondo di povertà e rassegnazione è un buono strumento affinché sfuggano dalla tratta di esseri umani, così come da decine di altri soprusi.
Portare i bambini e soprattutto le bambine a scuola significa dare loro la speranza per un futuro migliore, così come sostenere le donne dello slum, dal punto di vista alimentare ed economico, garantisce loro la possibilità di risollevarsi dalla povertà in cui vivono.

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