sanità in Africa

1 problema sconosciuto della sanità in Africa

Parlando di sanità in Africa occorre dire subito che l’accesso alle cure è spesso un miraggio. La maggior parte non può permettersi il costo dei trattamenti medici e l’acquisto dei medicinali perché la sanità in Africa è perlopiù privata. E quindi, non tutti sono nelle condizioni di combattere con gli stessi strumenti molte delle malattie più virulente, letali ed endemiche che affliggono il continente, come la malaria, il Covid-19, l’anemia falciforme, la tubercolosi e l’HIV. Inaspettatamente, è il diabete una delle malattie più problematiche per la sanità in africa. Vediamo perché.

Le sfide del diabete alla sanità in Africa

Iniziamo dicendo che il diabete indica una malattia cronica, caratterizzata da un’elevata concentrazione di glucosio nel sangue, che viene a sua volta causata da una carenza di insulina nell’organismo umano, o da un’alterata funzionalità dell’insulina stessa, ormone che stimolando l’assunzione del glucosio nelle cellule muscolari e adipose ne diminuisce la concentrazione nel sangue.

I sintomi del diabete possono essere poliuria (aumento del volume delle urine e la frequenza di minzione), polidipsia (aumento della sete), polifagia (aumento della fame) accompagnata da calo del peso, affaticamento e stanchezza, e offuscamento della vista offuscata. In Africa si è registrato nel solo 2021 un aumento dei casi del 134% e le previsioni stimano che vi saranno 55 milioni persone affette da questa patologia entro il 2045. il dato significativo è che il 70% delle persone con diabete in Africa non sanno di esserne affetti, perché i sintomi molto spesso non sono sufficientemente accentuati da spingere a fare dei controlli medici.

Questo è soprattutto il caso delle persone con un diabete di tipo 2, la forma meno grave e incipiente della malattia. Questo problema di identificazione spesso si combina con i deficit della sanità in Africa: la carenza di operatori competenti e della strumentazione adeguata per il testing dei valori di zuccheri nel sangue. Le ricerche condotte nel Regno Unito e negli Stati Uniti riportano che Il Covid 19 presenta maggiori rischi per le persone diabetiche di contrarre le forme più gravi del virus.

Stando ai dati rilevati nella Repubblica Democratica del Congo, il 30% di un campione di 215 vittime soffriva di diabete. La pandemia, inoltre, ha impattato negativamente sulla salute e sulle abitudini di vita delle persone, favorendo una maggiore sedentarietà e una dieta meno sana. Molte persone diabetiche, durante questo anno e mezzo hanno desistito dal recarsi in ospedale per i controlli medici per via del rischio di contrarre il virus.

Il diabete in Kenya

L’OMS ha riportato che è stata implementata la telemedicina nei paesi in cui le telefonate e le videochiamate erano un’opzione praticabile, ad esempio in Nigeria e in Kenya. Mentre in altri paesi, come ad esempio l’Uganda, i costi e le sfide tecniche della telemedicina erano spesso proibitivi. Il diabete è in aumento in Kenya a causa dei cambiamenti demografici e sociali tra cui l’urbanizzazione, l’invecchiamento della popolazione e l’adozione di stili di vita non salutari, secondo un sondaggio del 2015, che ha anche rilevato che l’88% delle persone non conosce il proprio stato di diabete.

“Questo è di grande preoccupazione perché ha costose implicazioni sulla salute pubblica per qualsiasi paese”, afferma la dott.ssa Juliet Nabyonga, rappresentante dell’OMS in Kenya. “Stiamo supportando il Paese per migliorare la prevenzione e la cura del diabete”. Kenya National Diabetes Prevention Program stima che da 50 000 a 70 000 bambini kenioti convivano con il diabete di tipo 1.  Il COVID-19 è stato anche il catalizzatore di cambiamenti positivi.

Le organizzazioni della società civile hanno avuto un ruolo attivo nell’incoraggiare i governi ad affrontare le malattie non trasmissibili come il diabete per alleggerire il carico sui sistemi sanitari. In Kenya, l’aumento dei pazienti diabetici che hanno deciso di non recarsi presso le strutture ospedaliere per ricevere le cure e sottoporsi a visite regolari è stato compensato dall’avvio di progetti di telemedicina.  

Alice for Children per la salute in Kenya

La sanità in Africa è uno dei grandi problemi del continente e nelle baraccopoli di Nairobi, dove operiamo da più di 15 anni, non si calcolano le persone affette da HIV e anemia falciforme. Molte persone soffrono di diabete, ma non lo sanno. È per questo che Alice for Children ormai da quindici anni assiste bambine, bambine e donne degli slum anche e soprattutto sul fronte sanitario, attraverso il progetto Alice for Health.

Inoltre, anche Alice for Children è consapevole dei benefici della telemedicina. Infatti, da un anno ha avviato un progetto che coinvolge il Neema Hospital di Nairobi, dove  la nostra infermiera, tramite il computer, permette ai medici dell’ospedale di visitare i bambini con patologie e problemi a distanza. 

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