Come già anticipato, il Kenya sta attraversando un’importante riforma per quanto riguarda il suo sistema educativo. La riforma cambierà il volto della scuola keniana, introducendo l’equivalente delle nostre scuole medie, rivedendo a fondo i curricula scolastici fin dalla scuola primaria ma cambiando anche l’approccio metodologico utilizzato in classe e nella definizione del percorso scolastico di ogni studente. Vediamo meglio cosa comporta questa nuova riforma.
Quali sono gli obiettivi della riforma?
Iniziamo a parlare di quali sono i principali obiettivi della riforma dell’istruzione.
Stando alle dichiarazioni del governo, la riforma dei curricula serve a “creare” una nuova generazioni di cittadini impegnati, con un forte senso etico e con i mezzi per essere parte attiva della loro comunità. Sempre secondo il governo, l’istruzione nel paese dovrebbe servire a promuovere il senso di unità nazionale ed il patriottismo, ma anche promuovere lo sviluppo nazionale e individuale. In ultimo, ha anche il compito di dare un indirizzo etico e morale agli studenti, verso la difesa della cultura keniana, dell’ambiente e della cooperazione tra le altre nazioni.
La riforma prevede un cambio importante nella metodologia di insegnamento. Si passerà da un approccio estremamente nozionistico e frontale ad uno che prevede un maggiore coinvolgimento degli studenti, sia a livello individuale che con lavori di gruppo, per permettere ai talenti individuali di svilupparsi e per far acquisire importanti soft skill a ragazzi e ragazze.
Senso di responsabilità e rispetto, ma anche apprezzamento delle diversità e capacità di lavorare in gruppo sono tra gli obiettivi principali di questo importante cambio di prospettiva.
I nuovi curricula saranno quindi orientati all’apprendimento di competenze, più che di nozioni. Le competenze principali che la nuova scuola keniana dovrà ricercare saranno: capacità di collaborazione e comunicazione, efficenza ed efficacia, pensiero critico e capacità di problem-solving, creatività e immaginazione, alfabetizzazione digitale, capacità di apprendere in autonomia.
La nuova struttura della scuola keniana
Avendo visto quali sono gli obiettivi che la riforma si pone, vediamo ora cosa prevede nel concreto.
Se fino ad ora la scuola in Kenya si strutturava con una scuola primaria di 8 anni, seguita da una scuola secondaria della durata di 4 anni.
D’ora in poi, la nuova scuola keniana prevederà 6 anni di scuola primaria, l’introduzione di 3 anni di Junior Secondary School (l’equivalente della nostra scuola media), per poi concludersi con 3 anni di scuola secondaria superiore, divisa per curricula.
L’aspetto più importante da capire quando si cerca di analizzare la riforma dell’istruzione in Kenya è la progressiva attenzione rivolta alle capacità individuali di ogni singolo studente. Se alla scuola primaria quest’attenzione è molto marginale, con curricula fissi e comuni per tutti, alla scuola secondaria si arriva ad una differenziazione totale per argomenti trattati, con un approccio che incentivi il più possibile la partecipazione attiva dello studente.
L’introduzione delle scuole medie come ciclo scolastico separato da quello primario rientra proprio in quest’ottica. Nei tre anni di scuola media verranno introdotte delle materie a scelta e soprattutto laboratori pratici in ambito scientifico e non solo. L’introduzione dei laboratori è uno dei motivi che hanno reso necessario, oltre che obbligatorio per legge, l’edificazione di scuole separate rispetto alle primarie.
Le nuove scuole secondarie
Le nuove scuole secondarie superiori saranno composte da 3 anni alla fine delle Junior Secondary School, le nuove scuole medie. Sebbene l’intento di questo ciclo scolastico sia anche quello di traghettare gli studenti verso l’università, è proprio qui che si cercherà di concretizzare gli obiettivi della riforma keniana di cui abbiamo già parlato.
In questo caso, la componente di partecipazione attiva dello studente e soprattutto la focalizzazione sui talenti individuali è altissima. Starà infatti allo studente scegliere l’indirizzo in cui vuole specializzarsi.
Più nello specifico, gli indirizzi previsti sono i seguenti:
- Arte, Scienza e Sport (con i curricula: Sport, Arti performative, arti visuali)
- Scienze Sociali (con i curricula: Lingue e letterature, Studi economici e umanistici)
- STEM – Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica (con i curricula: Scienze pure, Scienze applicate, Tecnica e ingegneria, Studi tecnici e professionali).
La scelta è quindi molto variegata e vuole premiare l’intraprendenza e le diverse passioni degli studenti. Particolare attenzione va data all’ultimo dei curricula: Studi tecnici e professionali.
All’interno di questa branca si intendono i diversi indirizzi professionali, come le scuole di Food&Beverage che gran parte dei nostri ragazzi frequenta, unitamente ai corsi della nostra scuola professionale di cucina italiana.
L’impegno di Alice for Children per gli studenti delle baraccopoli
Alice for Children opera dal 2006 nelle baraccopoli di Nairobi, uno dei luoghi più poveri del pianeta. Qui aiutiamo più di 3000 bambini, portandoli a scuola e seguendo il loro percorso scolastico fino all’ingresso nel mondo del lavoro.
Naturalmente questa riforma dell’istruzione nel paese influenza e di molto il nostro lavoro, mettendoci davanti alla necessità di edificare nuove scuole, allestirle con tutto l’equipaggiamento necessario. Ma rappresenta anche un’opportunità per dare un’istruzione ancora migliore ai nostri bambini e ai nostri ragazzi. Un’istruzione che premi il merito e le qualità, così come gli interessi di ciascuno studente.