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Il lockdown e i provvedimenti del governo keniano fino a Rombo

Fin dall’inizio della pandemia, abbiamo collaborato con la nostra associazione partner Light of Maasai per consegnare cibo, medicine e assorbenti igienici alla comunità Masai del villaggio di Rombo, che supportiamo da quasi dieci anni. 

Elaine, fondatrice e presidente dell’associazione, ci ha raccontato come e quanto sia difficile giudicare la diffusione del virus tra la comunità, per mancanza di dati certi e per la riservatezza che caratterizza il popolo Masai. 

Quello che è certo è che anche per la comunità di Rombo i provvedimenti del governo stanno creando molti più danni della pandemia stessa

Provvedimenti del governo e conseguenze a Rombo

La piccola scuola primaria nella comunità di Rombo, la Nasipa School, ha chiuso insieme a tutte le altre scuole del paese e riaprirà solo il prossimo gennaio.

Per i bambini e i ragazzi Masai, andare a scuola significa avere prospettive più ampie per il proprio futuro e mangiare almeno una volta al giorno. Non frequentare la scuola è molto pericoloso soprattutto per le bambine e le ragazzine, che per tradizione e per questioni economiche, vengono obbligate a sposarsi e ad avere figli ancora molto giovani. 

Le conseguenze a Rombo

Con le scuole chiuse fino al prossimo gennaio, la gestione e il monitoraggio della salute e delle condizioni di vita dei bambini diventa davvero difficile per lo staff dell’associazione. “Quando distribuiamo il cibo alle famiglie, ci prendiamo del tempo anche per analizzare le loro situazioni”, ci ha raccontato Elaine. “Siamo riusciti a sapere che nel 90% delle famiglie le figlie più grandi sono state mandate a fare “kibarua”, ossia lavori a cottimo in fattorie e allevamenti locali”. In questo modo, le ragazze contribuiscono a sfamare le loro famiglie, così come i ragazzi, che vengono mandati fuori casa tutto il giorno per occuparsi del bestiame.

Secondo Elaine, “il fatto che i ragazzi abbiano la possibilità di dare una mano alle loro famiglie è positivo in questo momento di assoluta emergenza, ma i rischi per le bambine e le ragazze sono molti”. Durante le giornate di lavoro fuori di casa, le ragazze sono maggiormente esposte ad abusi da parte di ragazzi e uomini e a pressioni per contrarre matrimoni precoci e per avere figli anche se giovanissime. “Ne abbiamo parlato con i genitori, che però non sono disposti a tenere le ragazze a casa. La priorità in questo momento è scongiurare la fame”.

L’impossibilità di spostarsi al di fuori dei confini keniani, la chiusura delle scuole, la mancanza di turisti e volontari che portino lavoro e aiuti, sommati alle frequenti carestie e alluvioni che colpiscono ormai regolarmente il Kenya, stanno mettendo in ginocchio anche il popolo masai.

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