L’esperienza di volontariato di Anna: aiutare i bambini di Nairobi per conoscere meglio sé stessa

Anna ha preso parte al nostro programma di volontariato nel 2022, visitando i nostri progetti e mettendosi in gioco nel corso del mese di luglio. Ha soggiornato ad Alice Village, il nostro orfanotrofio, prendendo parte alle attività quotidiane dei bambini che qui trovano casa. Ma ha anche lavorato all’interno dei nostri programmi di Dandora e Korogocho, i due grandi slum della capitale keniana dove, grazie alle nostre scuole, diamo una speranza per il futuro a più di 3000 bambini.

Anna, studentessa di marketing, ha voluto intraprendere quest’esperienza non solo per aiutare in modo concreto i bambini più vulnerabili dello slum, ma anche per conoscere meglio una parte di mondo così lontana dalla nostra quotidianità e per capire meglio sé stessa. Le abbiamo fatto qualche domanda per sapere com’è andata la sua esperienza a Nairobi.

Qual è stato il primo impatto con i nostri progetti a Nairobi?

Le emozioni appena arrivata ad Alice Village sono state tante. Mi sentivo spaesata, persone intorno a me che non parlavano la mia lingua, un gruppo di bambini che mi correva incontro salutandomi come se mi aspettassero da tempo.

I bambini all’interno delle baraccopoli sono tanti, con gli occhi curiosi che ti scrutano e una voglia matta di abbracciarti e prenderti per mano. Le prime lezioni nelle classi sono state impegnative, i bambini nelle aule sono circa 50. Giorno dopo giorno ci fai l’abitudine, i ragazzi trovano interessante qualsiasi argomento e sono molto collaborativi.   

Qual è stato il momento più divertente? 

I momenti divertenti sono stati tanti, dai giochi con i bambini all’interno del villaggio alle serate a tema dopo cena. I balli a squadre, i canti a squarciagola. Anche i compiti, in cui i bambini mi chiedevano di collegare le tribù africane con le lingue di appartenenza. Sono stata fortunata ad aver trovato un team in linea con me al 100%, le serate al rientro nella casetta dei volontari erano sempre ricche di scambi, risate, racconti della giornata ed episodi che strappavano lacrime e sorrisi.

Cosa ti porti dentro da quest’esperienza? 

Da quest’esperienza mi porto dentro una grande voglia di ripartire e la consapevolezza che il mondo è grande, le strade da percorrere sono tantissime e le persone che incontrerai ti arricchiranno viaggio dopo viaggio.

In particolare uno dei motivi che mi ha spinto a partire era il mio dubbio sul mio percorso umano e professionale, sono una studentessa di management ma ho sempre ritagliato momenti della mia vita da dedicare al sociale. Questa esperienza mi ha fatto capire che quello che mi fa stare bene appartiene a questo tipo di realtà e che si può intraprendere anche un percorso professionale in questa direzione. 

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